Cultura in laguna, musica e arte contemporanea Matteo, Guido e Michela: l’impegno per Venezia
Secchi è l’anima dell’associazione e del sito Venessia.com, Marzorati figurante della Fenice, Rizzo gallerista alla Giudecca

Matteo Secchi è venessia.com, un sito, un gruppo di provocatori, un’ associazione culturale e di visionari che prima di altri hanno denunciato certi mali di Venezia. Ora dice che venessia.com non è lui ma tutti i soci e chi dedica ogni giorno un po’ del suo tempo per lasciare un post, un like o anche una critica sulla pagina Facebook o sul sito. Ma soprattutto l’associazione è «me fradèo Stefano Soffiato anche se lui non c’è più. Ebbe l’intuizione, qualche decennio fa, di ironizzare in rete, sui mali e i vizi della Serenissima».
Chi ha creato prima il sito e poi l’associazione è stato sempre un metro avanti agli altri nel capire l’aria che tirava e cosa stava succedendo tra le calli. E Matteo ne è un esempio, anche se a volte dice di aver perso i treni giusti. Come quando gli chiesero di collaborare con un giornale, aveva appena 18 anni, per scrivere di football americano. Erano gli anni Ottanta e in città pochi seguivano questa disciplina che lui aveva conosciuto guardando le reti Mediaset. Ma all’epoca era sempre innamorato e preferiva uscire con le ragazzine, piuttosto che alzarsi alla domenica mattina per seguire una formazione veneziana di questo sport.
Alvaro Recoba
Se deve scegliere tra basket e calcio, prende sicuramente il secondo, anche se da giovane ha passato diverse domeniche arrampicato sulle inferriate dei finestroni della Misericordia a vedere la Reyer. È stato un ultras del Venezia, quando ancora non c’era stata la fusione. Poi basta, perché da quella data, per lui il Calcio Venezia è morto, tanto che dice: «Il più forte giocatore che ha giocato con il Venezia e che ho visto è sicuramente Recoba, ma io non potevo tifare per lui, è arrivato dopo la fusione. Era già tutto finito». —
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