Senza fermata del treno non ci sarà stadio Le osservazioni del Venezia al progetto
Il Comitato Via Regionale ha inizia l’esame del progetto: richieste a Rfi una raffica di integrazioni e la tutela delle case
Mitia Chiarin
Mitia Chiarin
Domenica si sono chiusi i termini per le osservazioni e ieri è iniziato ufficialmente il lavoro del comitato Via della Regione Veneto che deve valutare l’impatto ambientale del progetto di Rfi della bretella ferroviaria per l’aeroporto Marco Polo.
fERMATA STADIO
Tra la sessantina di osservazioni depositate spicca, oltre alle 345 pagine di relazione del Comune di Venezia, quella del Venezia Fc che ribadisce che serve la fermata stadio lungo la nuova ferrovia. «Necessaria e strettamente connessa allo Stadio», precisa la nota tecnica della squadra di calcio che ha la firma di Duncan Niederauer, nuovo presidente del Venezia. La società sollecita che nel progetto della bretella ferroviaria sia considerata la futura presenza, nel Quadrante di Tessera, della “cittadella” dello sport ritenuta compatibile con il progetto ferroviario nell’ambito della Conferenza di servizi che ha dato la dichiarazione di pubblico interesse al progetto. Anzi, società e Rfi, si scrive, devono coordinarsi per lo studio della posizione della fermata e della viabilità di accesso. Cosa che finora non è avvenuta visto che quella fermata nel progetto definitivo è sparita. Il Venezia chiede che nel progetto ferroviario sia prevista la fermata con la possibilità di ospitare le terre di scavo, visto che l’area del nuovo stadio va innalzata.
Progetti milionari
La bretella ferroviaria rilancia l’area del Quadrante come zona “d’oro” di investimenti. Il collegamento ferroviario vale ben 425 milioni di euro frutto del nuovo contratto di programma 2017-2021 siglato da Ministero e Rfi. Il tracciato della linea ferroviaria ha uno sviluppo di 8 chilometri e un cappio in avvicinamento all’aeroporto. Nel suo percorso distruggerà dieci ettari di bosco del Praello e almeno una trentina di edifici sono da abbattere. La partita Stadio ne vale invece 200 di milioni e tra i proprietari dei terreni la parte del “leone” la fa la Cmv Spa, la società del Casinò di Venezia, controllata dal Comune. Su 448.181 metri quadri dell’area interessata dal progetto stadio ben 398.342 metri quadri sono nella proprietà della Cmv Spa e la società patrimoniale ha presentato una osservazione al progetto, chiedendo la fermata stadio in linea con le osservazioni di Comune e Città metropolitana.
Sessanta osservazioni
Tra le sessanta e passa osservazioni depositate in Regione entro domenica ci sono i rilievi dei cittadini di Dese e Tessera che rischiano di vedere sparire le loro case, le 34 firme degli abitanti di Dese che chiedono mitigazioni e giusti risarcimenti, la famiglia Toninato di via Terronazzo che rischia di veder demolire la villa, così come il circolo ippico del Praello ma ci sono anche i rilievi del comitato di Tessera “Criaave” che ritiene l’opera «costosa, impattante e soprattutto “non passante». Critico Federico Gitto dell’associazione “Ferrovie a Nordest” secondo cui quel progetto non è la migliore soluzione di collegamento tra Venezia e l’aeroporto. Critici il circolo Pd di Favaro Veneto, Paolo Vettorello per Italia Viva, la senatrice del Movimento 5 Stelle, Orietta Vanin. Anche la lista civica dell’assessore comunale Boraso ha presentato una propria osservazione.
Resti archeologici
Altro allarme viene lanciato dal museo delle Valli e dalla Pro Loco di Mestre perché i terreni tra Dese e Tessera hanno un valore anche storico e non solo ambientale. Nel sottosuolo vi sono testimonianze di resti e rilievi dell’antica Altino, già segnalati nelle ricerche del conte Jacopo Marcello in particolare in via Litomarino. Anche la società Park 4.0 che ha acquisito terreni tra l’incrocio alla fine della bretella autostradale e la Triestina verso l’aeroporto per realizzare un grande parcheggio ha presentato una osservazione temendo la raffica di espropri che un progetto simile si porta dietro. In allarme anche le aziende Berti e Superbeton.
il comitato via
La commissione regionale Via ha insediato ieri i lavori. Il Comitato ha ritenuto di richiedere ad RFI una serie di chiarimenti ed integrazioni in merito a diversi aspetti della documentazione presentata, ed in particolare relativamente a varie questioni ambientali: interferenza con la falda, traffico veicolare indotto in fase di cantiere, flusso ferroviario previsto. Alla discussione hanno preso parte anche i rappresentanti delle amministrazioni ed gli enti interessati dalla realizzazione dell’intervento, tra i quali il Comune di Venezia e la Città Metropolitana, i quali, pur rappresentando l’opportunità e l’utilità del collegamento ferroviario, in ragione dei possibili impatti e disagi connessi ai cantieri della nuova ferrovia (interferenze dell’opera con viabilità, corsi d’acqua), nonché delle potenziali ricadute per le attività produttive interferite dal progetto e sull’abitato di Dese e Tessera, hanno evidenziato l’opportunità di richiedere al proponente riscontri puntuali su tali aspetti. Il Comitato ha integralmente recepito le richieste ed ha chiesto, quindi, a Rfi la presentazione di integrazioni progettuali nonché la controdeduzione a tutte le osservazioni formulate da parte dei portatori di interesse nel corso del procedimento. La relazione finale del comitato Via, poi andrà al Cipe, comitato interministeriale di programmazione economica, che ha l’ultima parola sul progetto. —
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