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Bibione, impugna un coltello e minaccia il marito e i due figli piccoli

L’episodio al culmine di una violenta lite, finita con l’arrivo delle forze dell’ordine. La donna è stata disarmata e portata in ospedale per un controllo sanitario

Rosariio Padovano
1 minuto di lettura

BIBIONE Afferra un coltello e minaccia gesti inconsulti di fronte ai due figli piccoli e al marito. È stata disarmata, dalle forze dell’ordine intervenute rapidamente. Una lite famigliare che poteva trasformarsi in tragedia e che è stata risolta grazie alla professionalità delle forze dell’ordine e dei sanitari intervenuti nell’abitazione dove venerdì sera era scoppiata la lite. Erano da poco trascorse le 20.

Tutto sembrava filare liscio all’interno della casa, dove vivono da tempo marito, moglie e i due figli. È un quadro familiare che sembra perfetto, ma che in realtà, da qualche settimana, ha registrato un’impennata di episodi violenti. Non c’entra nulla l’emergenza epidemiologica in atto, anche se il periodo di quarantena può avere scombussolato la psiche della donna, proprio nella fase di ritorno alla normalità. L’ennesimo litigio era nell’aria. Solo che stavolta la donna protagonista della vicenda ha afferrato, inaspettatamente, un coltello. I figli, terrorizzati da quanto stava accadendo, hanno assistito impietriti a quella scena, mentre l’allarme è stato probabilmente dato alle forze dell’ordine dal marito. All’indirizzo indicato sono immediatamente intervenuti i carabinieri della compagnia di Portogruaro e gli agenti della Polizia locale del distretto Venezia Est.

È iniziata una sorta di trattativa con la donna, in un clima dove la tensione sembrava sotto controllo. Alla fine la donna si è calmata e ha consegnato l’arma agli agenti intervenuti che lo porranno sotto sequestro. Il Suem 118 è intervenuto per assistere la donna. In ambulanza non ha dato alcun segnale di debolezza o fragilità. Tuttavia si è resa necessaria la visita all’ospedale civile di Portogruaro, dove è stata presa in cura da una dottoressa. Le indagini, però, non finiscono qui. I carabinieri e la polizia locale vogliono capire meglio il contesto nel quale è avvenuta la violenta lite, e scavare nel passato di entrambi i coniugi. Tra le vittime di questo episodio ci sono certamente i bambini. L’Usl 4 potrebbe fornire, a loro e a entrambi i genitori, un servizio di supporto psicologico.

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