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Legambiente a Zaia: "Ferma l'inceneritore di Fusina"

Il gruppo di tutela dell'ambiente critica il ricorso a un sistema in contrasto con le richieste della popolazione, gli sforzi degli amministratori locali e le direttive stesse della Regione

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MARGHERA. Che senso ha l’inceneritore voluto da Veritas a Fusina? Perché continuare su una strada di gestione dei rifiuti obsoleta quando il Veneto è una trale regioni più virtuose nel riciclo
È questo il senso della letterea che Legambiente, l’associazione ecologista e difesa dell’ambiente, ha scritto al presidente della giunta regionale Luca Zaia e all’assessore Bottacin.
 
A pochi giorni dall’approvazione in commissione VIA regionale del progetto di Ecoprogetto Venezia srl di realizzazione di una centrale termoelettrica a Fusina alimentata da CSS (Combustibile Solido Secondario derivante dai rifiuti), legno e fanghi di depurazione desideriamo porre alla vostra attenzione con urgenza alcune riflessioni», scrive il presidente di Legambiente Veneto, Luigi Lazzaro, «Il sistema Veneto, ormai collaudato, consente alla nostra Regione di attestarsi prima nella classifica nazionale per numero di Comuni ricicloni e rifiuti free (inferiore a 75 kg/ab.*anno). Un fatto che colloca il Veneto al vertice dell'eccellenza nella gestione dei rifiuti in Italia».
 
Un traguardo raggiunto e che sarebbe stupido vanificare con nuovi metodi più inquinanti. «Se da un lato il sistema della raccolta differenziata fa la sua parte, dall'altro non possiamo nascondere che quello dell'impiantistica del recupero mostra segni di sofferenza, con le frazioni merceologiche di carta e plastiche miste che faticano a trovare una collocazione remunerativa sul mercato, già da qualche tempo peraltro, a causa dello stop dei mercati esteri come Cina e Sudest Asiatico. In questa sintetica fotografia del sistema si innesta la necessità di pianificare e promuovere l'economia circolare che rappresenta una straordinaria occasione di investimento e di sviluppo per l'economia Veneta, per compiere l’auspicata rivoluzione nell’ottimizzazione dell’uso di risorse naturali e nella gestione dei rifiuti, rottamando l'utilizzo della discarica e della combustione dei rifiuti a fini energetici.
 
Un piano che va portato avanti perché fortemente voluto dagli amministratori locali e dai residenti nella regione:  «Essendo questo il contesto in cui si sono concentrati gli sforzi di cittadini, amministrazioni locali, consigli di bacino, enti gestori oltre che della Regione stessa, con ottimi risultati, ci spiazzano le scelte di Ecoprogetto-Veritas a Fusina e le voci che vedrebbero a breve una rimodernizzazione delle linee di incenerimento di Hera-AcegasApsAmga a Padova con la costruzione di una quarta linea. Idee che sembrano porre l'incenerimento come elemento centrale della strategia industriale nella gestione dei rifiuti, esponendoci ad un concreto rischio di depotenziamento dell’impegno sul fronte della riduzione del rifiuto secco residuo, cioè quella parte di rifiuto che non può essere riciclata. Una vanificazione degli sforzi fatti fino ad oggi, che di fatto farebbe rallentare lo sviluppo della nostra regione in direzione di un'economia circolare».
 
L’inceneritore, insomma, andrebbe contro gli indirizzi dati dalla stessa Regione in materia di gestione ambeintale «Non risulta chiaro come queste ipotesi si inseriscano negli obiettivi regionali e quali siano le strategie in campo per un adeguamento della programmazione regionale del Piano Rifiuti che sembra a questo punto ineludibile. Per questo siamo a chiedervi la sospensione dell'iter autorizzativo del progetto di Fusina e l’avvio o di un tavolo di confronto sulla visione che la Regione del Veneto ed il sistema della gestione dei rifiuti ritiene di avere per il prossimo decennio, prima di procedere con l'autorizzazione a nuovi progetti».
 
Infine l’appello ai diretti responsabili della gestione a livello regionale: «Un appello affinché interveniate per fare chiarezza avviando anche un dibattito pubblico con tutti i soggetti coinvolti e la società civile che si occupa del tema, in modo che la strategia regionale venga compresa e condivisa. Un ruolo di coordinamento e di programmazione dello sviluppo dell’economia circolare - che rappresenta una straordinaria occasione di ripartenza ed innovazione per l'economia veneta e per la lotta ai cambiamenti climatici – necessario per costruire un futuro rifiuti free e per il quale chiediamo un vostro inequivocabile impegno».
 
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