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Porto peschereccio da giugno i lavori per 70 ormeggi e posti per le barche

Intesa tra il presidente Musolino e la sindaca di Cavallino per l’intervento sul lungomare San Felice di Punta Sabbioni

francesco macaluso
2 minuti di lettura

PUNTA SABBIONI

A giugno partirà il secondo stralcio di lavori del porto peschereccio sul lungomare San Felice di Punta Sabbioni. Saranno completati i lavori sulla parte lagunare del progetto con gli attracchi per i motopescherecci e i barchini, circa 70 ormeggi e posti barca, oltre a tutte le opere complementari destinate alle imbarcazioni. La prosecuzione dell’opera, che contribuirà alla valorizzazione delle produzioni della filiera pesca della laguna nord, scaturisce dall’incontro avvenuto ieri mattina fra il presidente dell’Autorità Portuale, Pino Musolino, e la sindaca di Cavallino-Treporti, Roberta Nesto, per sottoscrivere l’intesa che definisce alcune aree all’interno del territorio comunale riconoscendone la destinazione funzionale portuale, fra cui l’area di Lio Grando dove è previsto l’ambizioso progetto.

Tre infatti gli stralci previsti per la realizzazione del porto peschereccio di Cavallino-Treporti: il primo, in stato avanzato, ha già restaurato con contributi regionali per circa 500 mila euro l’ex casa del consorzio di bonifica, ora di proprietà comunale, realizzando la Casa della Pesca. Nella nuova palazzina il piano terra è adibito a locali per la lavorazione e vendita del pescato mentre il primo piano ad uffici per le cooperative dei pescatori e per le associazioni ambientaliste. Il secondo e il terzo stralcio prevedono invece la realizzazione di parcheggi e di una rotatoria in via lungomare San Felice.

L’accordo siglato ieri riguarda invece il documento di pianificazione strategica di sistema, nuovo strumento urbanistico delle autorità di sistema portuale, da cui derivano i piani regolatori dei singoli porti. Dopo la sigla di un simile accordo con il Comune di Chioggia nel dicembre 2019, l’intesa con il Comune di Cavallino-Treporti rappresenta il secondo passo verso la definizione degli strumenti urbanistici per realizzare i porti lagunari. «La definizione delle aree di interazione città-porto», ha commentato Musolino, «consente, da una parte, di tutelare le esigenze del Comune, e dall’altra permette di avviare una programmazione ordinata del porto e più efficaci operazioni di attrazione degli investimenti, nel rispetto del territorio e delle aree residenziali coinvolte. Ora procediamo a simili intese anche con i Comuni di Mira e di Venezia».

«Questo accordo», ha aggiunto la sindaca Roberta Nesto, «ci consente di assegnare destinazioni d’uso ad alcune aree, come ad esempio quella del porto peschereccio. Lì infatti abbiamo restaurato la casa della pesca, ma ci mancavano tutte le aree circostanti da finalizzare a livello urbanistico per realizzare il centro della pesca. Negli ultimi anni la pesca è stata oggetto della crisi economica e pertanto ha bisogno di uno stimolo nuovo. Il nostro territorio ha delle grandi potenzialità e pertanto», conclude il sindaco, «alcune forme di turismo possono essere inserite nell’indotto economico della pesca. Per questo è importante che gli operatori della pesca professionale abbiano un luogo idoneo che attualmente non esiste, valorizzando e riordinando le risorse che già il territorio possiede, senza costruire strutture nuove».

L’attuale previsione del porto peschereccio riguarda solo alcuni interventi inseriti nel vecchio progetto presentato dall’ex Magistrato alle Acque e dal Consorzio Venezia Nuova oltre 14 anni fa. Si trattava di un intervento del valore di 27 milioni di euro, di cui circa 3 milioni destinati al primo stralcio. Cavallino-Treporti è inserito nelle linee guida del piano strategico del Compartimento di Venezia per la valorizzazione delle produzioni della filiera pesca veneta. —

francesco macaluso

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