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Nuova stazione investitore cercasi anche per le case in via Trento

I primi disegni di Fs Sistemi Urbani dello sviluppo all’ex scalo ferroviario. E spunta l’ipotesi di una piazzetta per via Piave

Mitia Chiarin
2 minuti di lettura

Mitia Chiarin

Accordo di programma per la stazione di Mestre, sul sito di Fs Sistemi Urbani, società del gruppo Ferrovie che ha firmato l’intesa di luglio 2019 con l’amministrazione comunale, sono stati pubblicati i primi disegni che mostrano come diventerà l’ex scalo merci di via Trento.

Uno dei disegni mostra anche come diventeranno i giardini di via Piave, che con l’accordo di programma, passano da una società del gruppo Ferrovie, al Comune di Venezia. Gradoni rialzati, pavimentazione al posto del verde per dare una sorta di piazza a via Piave davanti alle case dei ferrovieri.

In via Trento, nelle aree dismesse all’ex scalo ferroviario su una superficie di circa 6,5 ettari, spiega il sito di Fs Sistemi Urbani, con l’elaborazione di un Piano Urbanistico Attuativo, sarà possibile insediare nuove volumetrie a destinazione mista con prevalenza della funzione residenziale, commerciale e funzioni complementari alla residenza (21.500 mq di superficie lorda di pavimento). È questo uno dei grandi investimenti nell’area della stazione.

L’altro grande intervento, in attesa di investitori, è invece il fronte della stazione, su viale Stazione, dove è prevista la trasformazione del palazzo ex Poste (di proprietà dell’imprenditore Michael Kluge) e del vicino palazzo di Sistemi Urbani, entrambi destinati a finalità turistiche. Sistemi Urbani da tempo promuove questo intervento: « Sarà possibile realizzare con un permesso a costruire nuove volumetrie con destinazioni ricettive, commerciali e terziarie (14.000 mq di superficie) per un’altezza massima di 100 metri. È prevista infatti la realizzazione di un nuovo edificio a torre (25/30 piani) inserito all’interno della stazione ferroviaria di Venezia Mestre efficacemente collegato con tutti i sistemi di trasporto pubblico locale e con l’Alta Velocità, che connoterà la stazione quale nuova centralità urbana». La torre gemella è quella dell’imprenditore tedesco; i disegni, già noti al pubblico, sono stati realizzati dallo studio Bisà. Entrambi i progetti di sviluppo sono entrati ora, assieme ai piani per campo Marte a Padova, dentro il libro del Real Estate che propone al pubblico degli investitori, italiani ed esteri, le proprie aree di pregio.

Con l’operazione di promozione di Fs Sistemi Urbani, ecco che prende corpo, almeno nelle suggestioni offerte dai primi progetti, il futuro dell’area della stazione di Mestre.

Due torri alte fino a cento metri su viale Stazione, tra l’interscambio del tram e l’ingresso ai binari dei treni. Con palazzi che si affacciano sul binario uno dove è preponderante la finalità alberghiera. In via Trento all’ex scalo ferroviario ecco invece moderne palazzine, più basse, tra viali alberati. E ancora per via Piave, con la trasformazione dei giardini, prende corpo una sorta di piazza a due passi dalla stazione che dovrebbe garantire vitalità a questa zona della città, con gradoni che scendono in direzione della strada. L’Accordo di programma da tempo viaggia a due velocità:non ci sono aggiornamenti sulla stazione ponte, voluta dal sindaco Brugnaro e che dovrebbe realizzare Ferrovie (tempo due anni per la conferma). Marciano veloci invece i privati di Salini (Impregilo) in via Ulloa che vogliono realizzare un nuovo quartiere con 10 mila metri quadri, di uffici direzionali, 14.400 residenziali, 14 mila di ricettivo, 6 mila di funzioni commerciali e di vicinato, 26 mila di parcheggio dentro un edificio multipiano e 30.225 di nuovo parco pubblico che verrà ceduto al Comune. In Regione è in corso la Vas, valutazione ambientale strategica. —

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