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Quarant’anni fa le Br uccidevano Albanese

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La mattina del 12 maggio 1980 il Commissario Alfredo Albanese, dopo aver salutato la moglie, era appena salito sulla sua Fiat 131 azzurro metallizzato, per andare negli Uffici della Digos della Questura di Venezia. Pochi attimi dopo, una Fiat 850 gli inchioda davanti, e due giovani appartenenti alle BR cominciano a sparare in direzione del Commissario, uccidendolo. La moglie,incinta del loro unico figlio, è stata tra i primi soccorritori. Albanese, aveva 33 anni, morì durante il trasporto in ospedale. Stava indagando sull’assassinio di Sergio Gori, dirigente Montedison, anche lui ucciso dalle BR. Sono trascorsi 40 anni da quel giorno.

Ogni anno, alla presenza della signora Albanese, la Questura ricordo il giovane Commissario, in una cerimonia di commemorazione che ha sempre visto una grande partecipazione.

Il Covid-19 non ne ferma il ricordo: una ristretta cerimonia si svolgerà oggi alle 12, con la deposizione di una corona di fiori ai piedi della lapide che ricorda, in viale Garibaldi il luogo dove venne ucciso, da parte del Questore Masciopinto, in presenza di una piccola rappresentanza del personale della Questura, con l’utilizzo dei dovuti dispositivi di protezione individuale e la garanzia dell'opportuno distanziamento. La cerimonia sarà contenuta, ma ancora vivo e forte è il ricordo del Commissario Albanese in coloro che l'hanno conosciuto, e in tutti i poliziotti della Questura di Venezia. —

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