«La varietà della offerta è un valore ma serve investire nel tessuto urbano»
I pareri di Anna Buzzacchi presidente dell’Ordine architetti e di Nicola Picco, professionista a capo della partecipata Insula Ma molto resta da fare
M.CH.venezia
La qualità dell’abitare più che i metri quadri a disposizione alimentano il dibattito tra architetti veneziani. Che «la differenza la faccia la qualità degli spazi a disposizione, non solo interni ma anche esterni» è tema che stimola Anna Buzzacchi, presidente dell’Ordine degli architetti di Venezia.
Anche Nicola Picco, architetto veneziano e presidente di Insula, la partecipata per le manutenzioni del Comune, che gestisce anche gli affitti delle case comunali del Comune concorda con la Buzzacchi. «Ritengo che il vero tema non sia effettivamente quante case di dimensioni ridotte vi siano in città, ma quale sia il livello di qualità e soprattutto di varietà dell'offerta tra tagli piccoli, medi ed ampi, e allora in questo senso anche gli alloggi di dimensioni contenute rappresentano un valore per raccogliere esigenze più flessibili temporanee e contemporanee, evidentemente non solo orientate al turismo ma a tutti gli altri city users: studenti, businessmen, single, o coppie giovani che siano. E in questo senso Venezia anche nella sfida della ripresa post -emegenza covid può dimostrarsi città contemporanea pronta ad accogliere. Costruendo nel contempo nel tessuto urbano, quella mixite che è un valore per lo sviluppo anche culturale della città».
Il recente accordo tra Comune, associazioni dei proprietari e Università Ca’ Foscari e Iuav segna un percorso che sulla gestione degli immobili può aprire nuove strade: migliaia di alloggi affittati prima ai turisti e che ora rimarranno a lungo vuoti potranno essere almeno in parte affittati sperimentalmente per sei mesi agli studenti universitari fuori-sede di Iuav e anche di Ca’ Foscari , Accademia di belle arti e Conservatorio, che oggi cercano, spesso invano, una stanza o un appartamento a Venezia.
Ma i problemi dell’abitare sono diversi da affrontare a Venezia: dalle lungaggini eccessive per la assegnazione di alloggi in social housing alle difficoltà ad ottenere un semplica cambio di alloggio nelle case popolari: sono tanti gli anziani, inquilini Erp che vivono in case troppo grandi per una persona sola. —
M.CH.
I commenti dei lettori