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Coronavirus nel Veneziano: Fiesso il più colpito, Cona isola felice

Realtà opposte per due piccoli comuni. Tra i grandi centri Chioggia, Portogruaro e San Donà seguono Venezia

Vera Mantengoli
2 minuti di lettura

VENEZIA. Dei 44 comuni di tutta l’area metropolitana veneziana, l’unico che si è salvato dal coronavirus si conferma Cona, quello più colpito è stato Fiesso e quello con il minor numero di casi, solo due, Fossalta di Piave.

Se si confrontano i dati dello scorso 14 aprile con gli ultimi di azienda Azienda Zero della Regione, si può constatare che il terribile virus non se ne va via facilmente, ma molto lentamente. Attualmente i guariti sono più dei positivi, ma come si vede il totale di chi è stato interessato dal virus cresce comunque e lo farà fino a quando il contagio sarà in circolazione. I numeri includono i decessi (216 di cui 12 veneziani morti fuori provincia), i guariti e i positivi.

Il report

I tremila abitanti di Cona sono comunque gli unici di tutti i complessivi 853.338 residenti della provincia che non hanno registrato nessun caso positivo dall’inizio dell’emergenza, scoppiata lo scorso 21 febbraio. Il comune che invece è stato colpito di più è Fiesso d’Artico: su 8437 abitanti ci sono ben 101 casi in totale (52 negativizzati), contro i 733 di Venezia su 260 mila abitanti. Il coronavirus è stato devastante per le nostre vite per l’alta incidenza mortale e per aver messo a dura prova le strutture sanitarie. Tra i comuni più colpiti c’è ovviamente Venezia che, in due settimane, ha registrato 104 casi, passando da 629 a 733 (a ieri a 791), ma di questi 476 risultano negativizzati, quindi guariti.

Le variazioni più significative sono a San Donà, passato da 133 casi a 176, a Portogruaro, passando da 104 a 159 casi, a Chioggia (che passa da 215 a 238 casi, inclusi 133 negativizzati), a Jesolo che due settimana fa aveva 44 casi e oggi in totale 66. Non ci sono invece variazioni nei comuni di Eraclea, Pianiga, Stra e Fossalta di Piave che rimangono rispettivamente a 37, 18, 17 e 2 casi. Anche Mira, che aveva registrato 90 casi due settimane fa, rimane a 97. Questo significa che i guariti e i positivi vanno di pari passo. A Concordia e a Torre di Mosto sono raddoppiati passando da 20 a 40 e da 6 a 12, mentre a Noventa di Piave due settimane fa erano 14 e successivamente 29. Caorle, che inizialmente non aveva avuto nessun contagio, è rimasta con un numero davvero limitato di casi totali, passando dai 6 del 14 aprile ai 9 dell’ultima statistica.

Regione

Se vediamo i dati nel suo complesso, confrontandoli con le altre province, vedremo che a Venezia il virus è stato contenuto, grazie all’isolamento che è stato applicato nel dettaglio, facendo un’analisi epidemiologica sul contagiato che ha permesso di raggiungere molte persone che sono state chiuse in casa per 14 giorni. Al 14 aprile nel Veneziano in totale c’erano 2008 contagi, contro gli attuali 2425. La prima provincia con il maggior numero di casi si conferma Verona (4627), seguita da Padova (3836), Vicenza (2616), Treviso (2487), Venezia, Belluno (1084) e Rovigo (426). Come ha ricordato più volte il direttore generale Giuseppe Dal Ben, nel capoluogo la diffusione è stata contenuta, ma non per questo da sottovalutare.
 

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