In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Mestre, muore a 81 anni ex bancario era ricoverato all’Angelo

Era il padre della giornalista televisiva Antonella Prigioni: «Ci hai insegnato a essere liberi»

VERA MANTENGOLI
1 minuto di lettura

MESTRE. Ha trasmesso ai figli Antonella, Alessandro e Gabriele, il valore della libertà ed è sempre stato esempio di rettitudine, eleganza e correttezza. Mercoledì sera è mancato nell’ospedale di Mirano Carluccio Prigioni di Mestre, 81 anni, ennesima vittima del coronavirus.

Prigioni, papà della giornalista Antonella del canale televisivo 7Gold, aveva fondato l’associazione Calcio Flaminia di Mestre e, prima di andare in pensione, aveva lavorato come dirigente nella banca Monte dei Paschi di Siena. «È stato un padre straordinario» racconta Antonella. «Ci ha insegnato a essere liberi e a volare liberi».



Prigioni aveva sempre lavorato in giro per il mondo, ma al suo rientro portava sempre dei regali per i figli e l’amata moglie Maria Bianca. «Lo andavamo a trovare e quando non potevamo ci portava lui al suo rientro una valigia piena di doni provenienti dai posti che vedeva per lavoro» prosegue la figlia. «Ha vissuto a Bruxelles e in Tunisia, ma ha girato ovunque, trasmettendo anche a noi questo senso di libertà».

Negli ultimi anni Prigioni trascorreva tantissimo tempo con la nipotina che adorava e che era fonte di una grande gioia. Poi c’era il calcio che ieri lo ha ricordato con parole commoventi nella pagina Facebook dell’associazione. Seguiva anche i figli, di cui era orgoglioso.

Originario di Milano, da funzionario di banca Prigioni aveva conosciuto, molto tempo prima del suo ingresso in politica, anche Silvio Berlusconi. Nel 2015, quando Antonella riuscì ad ottenere un’intervista esclusiva ad Arcore con il Cavaliere, il papà l’accompagnò, fiero della bravura di sua figlia.

Prigioni era stato ricoverato per altre patologie lo scorso 6 marzo all’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Poi, la scoperta del virus. «Mi sento di ringraziare tutto il personale di Mestre e di Mirano perché sono stati meravigliosi con noi» conclude la figlia. «Comprendiamo i motivi, ma rimane questo grande senso di vuoto nel non averlo potuto salutare, né vedere. Di lui abbiamo dei ricordi stupendi e vogliamo pensarlo così, un uomo di grande rettitudine, correttezza ed eleganza e un padre straordinario che ci ha dato tantissimo». —

VERA MANTENGOLI. © RIPRODUZIONE RISERVATA .

I commenti dei lettori