I canali sono pieni di rifiuti scatta la protesta dei residenti
Il Comune ha chiesto un incontro a Regione Consorzio di Bonifica e Genio Civile. L’assessore «Interventi coordinati»
Alessandro Abbadir
MIRA
Scatta la protesta da parte dei residenti per le condizioni in cui versano i canali a Mira Taglio, Mira Porte e Moranzani. E il Comune chiede risposte: vuole un incontro al più presto con il Consorzio di Bonifica e con la Regione e il Genio Civile per trovare una soluzione. Ogni settimana si accumulano rifiuti di ogni tipo: carcasse di animali, sacchetti di immondizia, rifiuti vegetali.
Il tutto getta uno scenario di bellezze turistiche e paesaggistiche nel degrado più assoluto. Per la conca di Moranzani, il Comune ha già fatto un intervento quest’anno, mentre ne ha fatto altri 5 per quella di Mira Porte in meno di 3 mesi.
«L’immondizia», spiegano i residenti della piazzetta settecentesca di Mira Porte, «regna sovrana. La conca si riempie di scoasse quasi ogni settimana. Il Comune faccia qualcosa».
E il Comune non resta a guardare. «I cittadini», spiega l’assessore all’ambiente di Mira Maurizio Barberini, «hanno ragione a lamentarsi di quello che succede. Il fatto è che bisogna che anche i Comuni che si trovano a monte dei corsi d’acqua facciano la loro parte. Abbiamo visto che questi rifiuti scendono per la maggior parte dal canale Taglio dall’area del Miranese e si coagulano nelle Conche di Mira Porte sul Naviglio del Brenta».
Proprio per questo servono interventi coordinati. Servono pure per il Comune risorse aggiuntive, per poter pulire i canali e le conche intasate a Mira Porte e nell’area delle conche Moranzani.
«Per questo problema», spiega l’assessore Maurizio Barberini, « abbiamo inviato una lettera all’assessore regionale Giampaolo Bottacin e al Consorzio di Bonifica, in cui spieghiamo per filo e per segno il problema e chiediamo dei contributi cospicui. Le operazioni di raccolta e smaltimento risultano sempre più frequenti ed onerose a fronte di situazioni molto critiche sotto i profili igienico-sanitari ed ambientali».
Alessandro Abbadir
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