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Case di riposo nel Veneziano, positivo l’1 per cento di anziani. Usate 17 mila mascherine a settimana

Su 3.850 ospiti, 39 contagi. ll dg dell’Usl 3 Dal Ben: «È stato saggio limitare al massimo le visite, ora tamponi per tutti»

Mitia Chiarin
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Mitia Chiarin / Mestre

«La cosa migliore da fare è continuare a restare a casa e muoversi solo per motivi di lavoro e stretta necessità ma se guardo fuori dalla nostra sede c’è il parcheggio del centro commerciale Auchan pieno di macchine. Quindi, l’appello è di continuare a restare a casa. In particolare vale per gli anziani. Ma nessuno può chiamarsi fuori».

L’appello del direttore generale dell’Usl 3 Serenissima, Giuseppe Dal Ben, è dettato da massima prudenza. Ieri ha fatto il punto con i giornalisti sulle case di riposo, 31 strutture in provincia con 3.850 pazienti fragili da tutelare . Su 3.850 anziani, i dati dell’azienda sanitaria indicano che sono al momento 39 i coinvolti dalla malattia (in pratica l’1 per cento) con 26 ospiti in isolamento , sei con Covid-19 positivo e 7 ricoverati negli ospedali. Si conoscono finalmente anche i dati del personale.

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Su 1.710 persone, dipendenti diretti e indiretti delle case di riposo veneziane, i coinvolti sono 40 (10 dipendenti e 30 non diretti) con 31 persone in isolamento preventivo e 9 con positività al coronavirus che li obbliga alla quarantena. Nessuno, tra il personale, è ricoverato.

Tornando ai pazienti, due sono deceduti in ospedale (un caso alla Anni Azzurri di Quarto d’Altino e uno alla Zara di Mira). Sette i ricoverati . Provengono uno da Ipab Casson di Chioggia, due dal centro Nazareth di Zelarino, 3 dalla Residenza Salute di Fiesso d’Artico e uno dalla Zara di Mira. Sei ospiti positivi in isolamento sono divisi tra il centro Nazareth (4), il don Allegri di Salzano (1) e il Fatebenefratelli di Venezia (1).

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Altri 39 ospiti sono in isolamento preventivo e tre case (Ca’ dei Fiori a Quarto, Residenza Venezia a Marghera e Ipab Mariutto) sono chiuse del tutto ai familiari.

A proposito Dal Ben rivendica come saggia la scelta di aver limitato in tutte le strutture le visite di parenti e famigliari, invitando le direzioni a preferire contatti via telefono e videochiamata.

E su «tutti i pazienti di queste strutture sarà effettuato l’esame del tampone, compresi gli operatori», precisa il direttore generale. Sono già 634 i tamponi eseguiti dal 28 marzo: 368 su ospiti e 266 su lavoratori. In tredici strutture, 25 infermieri sono stati formati dall’azienda sanitaria per eseguire in “casa” i test. Dal 27 marzo è cominciata la distribuzione di massa di mascherine chirurgiche: 17.450 quelle che ogni venerdì arriveranno nelle varie strutture, a seconda del fabbisogno settimana di ogni casa di riposo.

E si aggiungono 511 tamponi da eseguire nelle 21 strutture distribuite in provincia alla assistenza ai disabili: il piano di screening con tampone riguarda i 260 ospiti ma anche i 251 dipendenti di queste strutture.

La curva dei contagi, in queste ore in Veneto sta calando ma potrebbero esserci dei casi di ritorno della malattia. Una preoccupazione che viene espressa anche da Giuseppe Dal Ben e dagli esperti dell’Unità di crisi sul virus riunita in sede permanente nella sede della azienda, in via Don Tosatto. È abbastanza lampante che per un virus ancora sconosciuto i modelli teorici non sono infallibili e le discussioni all’Istituto Superiore di sanità confermano che il dibattito è acceso, e incerto. «Non è come l’influenza, su questo siamo certi», ribadisce il direttore generale della Usl 3 Serenissima. Ma la cautela è massima, e non si possono ridurre le limitazioni, ora che il Covid-19 pare portare un calo di casi.

A ieri in provincia si contavano 1.170 casi positivi con 304 pazienti ricoverati (218 alla Ulss 3 e 86 alla Ulss 4); 866 pazienti positivi non ricoverati e 4.252 persone in isolamento. Venezia è quinta per casi in Regione con una media provinciale di casi pari a 13,7 ogni 10 mila abitanti contro i 24,1 di Padova e i 22,8 di Verona. La situazione negli ospedali: 63 i ricoverati a Mestre con 48 persone in reparto e 15 in Terapia intensiva. 17 i ricoveri a Venezia (6 in Terapia intensiva), 11 a Mirano (10 in Terapia intensiva) e 102 a Dolo, nuovo ospedale Covid-19 con 16 persone in Terapia intensiva. Zero ricoveri a Chioggia. Ai 193 ricoverati si aggiungono i 25 di villa Salus, sul Terraglio.

Tornando ai tamponi, ieri l’Ulss ha attivato il terzo turno di lavoro nell’ambulatorio di microbiologia: si passa da 800-900 test al giorno a più di mille. Ma resta lontano l’obiettivo dei 1.800 tamponi al giorno promesso dalla Regione. Problemi di rifornimento dei reagenti presso le aziende produttrici complicano la complessa macchina degli esami. —

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