I gestori del ponte di barche al Tar contro il nuovo bando
G.ca.
FOSSALTA
Gestione del ponte di parche tra Fossalta e Noventa di Piave, la proprietà della struttura ha fatto ricorso al Tar contro la delibera comunale che d’ora in poi prevede l’affidamento della gestione del transito con pedaggio tramite regolare bando. La famiglia Zamuner, storica proprietaria del ponte di barche da circa un secolo, ha deciso di passare alle vie legali e presentare ricorso contro la delibera comunale davanti al Tribunale amministrativo regionale. Come noto, il Comune di Fossalta di Piave ha deliberato il 30 dicembre scorso che la concessione del ponte di barche d’ora in poi sarà affidata tramite una gara europea.
L’insediamento della nuova amministrazione comunale guidata dal sindaco eletto, Manrico Finotto, ha voluto rispettare la normativa di legge con estrema precisione e individuato il sistema della gara europa nell’ottica della direttiva europea Bolkestein sulle concessioni demaniali e la libera concorrenza contro ogni forma di monopolio. Per motivi strettamente organizzativi è stato deciso un affidamento diretto di un ulteriore anno alla famiglia Zamuner, quindi il 2020, cui seguirà comunque la gara. Risulta che almeno un paio di altri imprenditori si siano già fatti avanti per potervi partecipare. Intanto, i Comuni di Fossalta e Noventa dovranno stilare una convenzione propedeutica alla gara. E se ne sta occupando il segretario comunale di Noventa. Nel frattempo è stato presentato però il ricorso al Tar.
«Il ricorso è stato notificato di recente», conferma il sindaco di Fossalta, Manrico Finotto, «adesso il Comune farà le sue valutazioni e resisterà appoggiandosi all’avvocatura della Città metropolitana».
Tra gli obiettivi della nuova gara c’è anche quello di rendere il futuro servizio di gestione del ponte più regolato, con un aumento dei canoni demaniali, oggi sotto i 10 mila euro l’anno, con convenzioni e agevolazioni per i residenti e anche per il Comune, o meglio i Comuni, che non hanno beneficiato dei consistenti introiti derivanti dai pedaggi quotidiani dei veicoli. C’è anche chi persegue il sogno di un ponte stabile, mai preso però concretamente in considerazione per i costi. —
G.ca.
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