Coronavirus, gli albergatori di Jesolo offrono alloggio a medici e infermieri
"Posti letto gratuiti agli operatori". E il capitano del Pordenone Calcio offre la casa
Giovanni Cagnassi
jesolo. Poti letto al personale medico di rinforzo al Covid Hospital, gli albergatori chiariscono la loro posizione dopo l’accusa di non aver provveduto a garantire gratuitamente gli alloggi per i quali il Comune sta stanziando dei soldi. Salvatore Esposito della sinistra radicale aveva evidenziato l’incongruenza. Intanto, L’Usl 4 si sta attrezzando con la foresteria, mentre il capitano del Pordenone calcio, Mirko Stefani, ha messo a disposizione il suo appartamento vicino al nosocomio.
«Non risultano veritiere le accuse mosse all’Aja circa una mancata disponibilità a fornire camere degli hotel», dice il presidente, Alberto Maschio, «attraverso il coinvolgimento dei propri associati, per ospitare medici e infermieri che presteranno servizio all’ospedale di Jesolo. Nessuna richiesta era giunta all’associazione da privati o da enti pubblici. Nel caso, Aja non si sarebbe tirata indietro e avrebbe fornito il proprio supporto, così come sempre fatto, anche nei giorni scorsi, senza che la cosa fosse resa pubblica. Ci siamo sentiti solo ieri con il direttore generale dell’Usl4, Carlo Bramezza, in merito a questa esigenza e ci siamo messi a disposizione. Bramezza, in un suo post, ha pubblicamente ringraziato l’Aja. «La storia e i fatti», precisa, «non le polemiche, i proclami e le inutili chiacchiere di chi è comodamente a casa divertendosi a giudicare gli altri, testimoniano come Aja sia sempre stata in prima linea per aiutare chi ne avesse avuto necessità. Ricordiamo l’acquisto dei defibrillatori donati alla città e al servizio di salvataggio, le sedie job per le persone con disabilità che si recano in spiaggia, le raccolte alimentari, il sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia con l’acquisto di quintali di Parmigiano». «Quelle di Esposito», conclude, «sono dichiarazioni offensive. Rimandiamo al mittente ogni accusa e valuteremo, con i legali, eventuali azioni per la tutela del buon nome dell’associazione».
Esposito ricorda di non aver cercato la polemica: «È necessario che ognuno contribuisca ad affrontare le priorità senza interessi. Di fronte a una pandemia che miete migliaia di vittime non si può perdere tempo nel regolare conti in sospeso. Destiniamo alla sanità le risorse per Miss Italia, oltre 500 mila euro. È necessario che tutte le parti sociali, economiche e politiche mettano a disposizione ciò cheserve». —
g.ca.. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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