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Sfratti sospesi almeno fino al 3 aprile «Forza pubblica impegnata nei controlli»

La decisione della Corte d’Appello su richiesta del prefetto, legata all’emergenza. Vittoria dei sindacati inquilini

Roberta De Rossi
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Roberta De Rossi

Alla fine, l’attesa sospensione degli sfratti è arrivata: la “forza pubblica” è in ben altre faccende affaccendata - in queste settimane di quarantena, pandemia e controlli - e così la presidente della Corte d’Appello Ines Maria Luisa Marini ha accolto la richiesta formulata nel fine settimana dal prefetto Zappalorto per sospendere le esecuzioni definitive per la durata dei decreti governativi anti-coronavirus.

Per settimane i diversi sindacati degli inquilini avevano chiesto al rappresentate del ministero dell’Interno di intervenire in tal senso, per dare un po’ di tranquillità a quanti rischiavano di non avere un alloggio alternativo: oltre alla tragedia personale, proprio nei giorni in cui il governo invita tutti a stare a casa.

«Per settimane abbiamo lavorato in silenzio in tal senso, sollecitando interventi a livello governativo e prefettizio», commenta Ivana De Rossi, “la storica” (come è soprannominata) segretaria del Sunia Veneto, «soprattutto per gli sfratti per morosità incolpevole: non una persona che non è più in grado di pagare l’affitto perché ha perso il lavoro o si trova in gravi difficoltà deve restare per casa. Questo sempre: va trovata un’alternativa abitativa. Tanto più in questi giorni di emergenza».

«Una boccata d’ossigeno davvero attesa», commenta Matelda Simona Bottoni, segretaria provinciale del Sindacato Unitario inquilini, che in questi giorni si è battuta pubblicamente, invitando i cittadini anche a inviare email alla presidenza del Consiglio dei ministri e alla Prefettura di Venezia, per un rinvio delle esecuzioni in tempi di emergenza sanitaria, «finalmente potrò dire alla signora lidense di 90anni da sola, senza famiglia, e al signore con Isee zero e invalidità da Ictus - che avevano un’esecuzione con la forza pubblica nei prossimi giorni - ti non temere di ritrovarsi senza un tetto».

A fine settimana, il prefetto Vittorio Zappalorto aveva scritto alla presidente della Corte d’Appello Marini di «valutare l’opportunità di sospendere le procedure esecutive, facendo presente che fino al 3 aprile non potrà essere assicurata l’assistenza della forza pubblica per l’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche qualora il rilascio sia dovuto a vendita giudiziaria», anche per «evitare forme di assembramento e contatti ravvicinati tra le persone».

«Naturalmente ho subito accolto la richiesta del prefetto Zappalorto», conferma la presidente della Corte d’Appello di Venezia, Ines Maria Luisa Marini, «per quanto riguarda le esecuzioni con la forza pubblica, che per altro è impegnata in altri servizi. Per il momento fino al 3 aprile, termine della scadenza dei provvedimenti emergenziali assunti dal governo: poi, in base a quello che deciderà la Presidenza del consiglio dei ministri, si vedrà se prorogare oltre la disposizione».

In prima battuta, infatti, la discrezionalità del rinvio degli sfratti era stato affidato ai singoli ufficiali giudiziari che intervengono per eseguire lo sfratto. Ora, invece, gli sfratti saranno rinviati d’ufficio.

Sfratti che rappresentano ancora un’emergenza sociale, nell’ambito del Comune: a Venezia soprattutto perché legati alla vendita degli appartamenti in seguito a un’eredità o alla decisione di farne (l’ennesimo) immobile ad uso turistico, a Mestre e Marghera più che altro perché legati a problemi di morosità, per persone che non riescono a far fronte al pagamento dell’affitto, perché rimaste senza lavoro. —

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