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Ponte di barche, ipotesi ricorso contro il bando per la gestione

Dopo un secolo, la concessione alla famiglia Zamuner è scaduta a fine 2019 Ora sarebbe pronta a rivolgersi al Tar del Veneto contro la delibera comunale

Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura



Gara europea per la futura gestione del ponte di barche, memoria difensiva e prossimo ricorso al Tar per gli attuali gestori.

Questo sembra essere l’epilogo della intricata vicenda innescata dalla delibera del Comune di Fossalta del 12 dicembre scorso, data in cui è scaduta la concessione ventennale. Delibera che ha stabilito il futuro rinnovo della concessione, scaduta dopo 20 anni proprio il 31 dicembre, attraverso una gara europea con tutti i crismi e con possibilità offerta anche ad altri soggetti di partecipare nell’ottica della libera concorrenza voluta dalla Ue. La decisione è stata maturata dall’amministrazione comunale di Fossalta di Piave, guidata da Manrico Finotto, in sintonia con quella di Noventa di Claudio Marian. Da un secolo, ormai, il ponte di barche viene gestito dalla famiglia Zamuner che lo ha fatto sempre con estrema competenza e attaccamento alla comunità. Ma quest’anno gli amministratori hanno voluto rispettare le nuove direttive europee sulle concessioni demaniali dopo l’introduzione della direttiva Bolkestein e così si è deciso di procedere con gara, salvo concedere per un altro anno la attuale gestione, in modo tale da predisporre tutta la procedura per la gara europea.

Per la stesura della convenzione propedeutica alla gara è stato designato intanto il segretario comunale di Noventa. Nelle settimane scorse il sindaco di Fossalta di Piave, Finotto, ha già ricevuto una dettagliata memoria dei gestori attuali che hanno fatto una serie di precisazioni e rilievi che preludono a un ricorso al Tar, tribunale amministrativo del Veneto per far valere le proprie ragioni e diritti maturati in questi decenni. Nessuna notifica al momento sarebbe arrivata in Comune: «Ho ricevuto la memoria», ha detto il sindaco di Fossalta, «per il momento nient’altro, anche se non posso escludere un ricorso al tribunale amministrativo». Nessuna conferma dalla famiglia Zamuner che si è chiusa nel massimo riserbo e al momento continua a gestire i transiti e pedaggi sul ponte in attesa di chiarimenti sulla gara. Ma i ben informati in zona sostengono che il ricorso è già pronto se proprio non è stato già presentato al Tar. Altri imprenditori e società in queste settimane si sono già fatte avanti per chiedere di poter partecipare alla gara quando sarà bandita con evidenza pubblica. Ma le procedure appaiono molto complesse per i nuovi entranti che non hanno certo la stessa esperienza di un secolo. L’obiettivo di una nuova gara sarebbe, oltre alla concorrenza garantita, la ricerca di servizi aggiuntivi, esenzioni formali e contributi alle comunità unite dal ponte di barche. E anche un aumento del canone demaniale che oggi è meno di 10 mila euro a fronte di migliaia di transiti a pedaggio. —



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