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Comune più “green” Piantati 70 alberi in via don Ballan

M.A.
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MARCON. Il Comune sempre più “green”. In questi giorni l’amministrazione ha piantumato 70 alberi in un appezzamento di terreno di proprietà, a lato del “Cimitero nuovo” in via Don Ballan, che presto diventerà un piccolo bosco verde ombreggiato. Un messaggio di speranza e di attenzione verso territorio e ambiente, ma soprattutto una compensazione dovuta per gli alberi che in questi ultimi anni sono stati abbattuti.

L’anno passato ci sono stati diversi eventi eccezionali che hanno sradicato alberature bellissime e rigogliose, piogge e fortunali, uno in particolare, che ha causato molti danni al verde tra Gaggio e San Liberale. E parecchi alberi sono stati abbattuti e tagliati, proprio perché oramai erano diventati pericolosi e potevano causare molti danni a cose e persone oppure erano già rovinati a terra. «Queste piantumazioni» spiega il sindaco Matteo Romanello «vanno a compensare le alberature che sono state estirpate e che sono morte o sono state tagliate durante il mio mandato, era un dovere farlo. Penso alle piogge della scorsa estate, al vento fortissimo, ai fenomeni eccezionali che si sono verificati. In secondo luogo è un messaggio di sensibilità verso l’ambiente». Non solo: «C’è da dire che siamo molto indietro, siamo fermi al 2013, con la messa a dimora degli alberi per i nuovi nati, dovremmo piantare ben 1500 alberature».

Nel Comune di Marcon nascono tra i 150 e i 190 bimbi ogni anno. Prosegue: «Stiamo cercando di acquisire dei terreni, non abbiamo più spazi di proprietà disponibili in questo momento, ma ci stiamo dando da fare».

Per non lasciar morire quella che oramai era diventata, per il Comune di Marcon, un’abitudine virtuosa, ossia appunto piantumare un albero per ogni nuovo nato del territorio, che a differenza di altri comuni limitrofi in recessione rispetto alla massa critica, ha un alto numero di nuovi bambini venuti alla luce ogni anno. «Dobbiamo cercare e trovare i terreni adatti e piantumare gli alberi tutti in un colpo solo» conclude Romanello. —

M.A.

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