Giro di nomine Venezia-Roma Bettini dopo Cicutto a Cinecittà
L’europarlamentare Pd potrebbe prendere il posto del neopresidente veneziano Probabile riconferma di Barbera alla Mostra del Cinema se Baratta resta in Cda
Enrico Tantucci
Il “domino” delle poltrone intorno al settore Cinema. È quello innescato dalla prossima nomina di Roberto Cicutto a presidente della Biennale Paolo Baratta.
Per tornare in laguna - dopo averla lasciata all’età di diciott’anni - il produttore cinematografico dovrà infatti lasciare, sia pure a malincuore, il ruolo di presidente e amministratore delegato di Cinecittà Luce, che ricopriva dal 2009 e nel quale era stato riconfermato nel 2017 dallo stesso ministro dei Beni Culturali dario Franceschini che ora lo vuole al posto di Baratta.E in pole-position per prendere il posto di Cicutto alla guida di Cinecittà Luce, ci sarebbe l’europarlamentare del Pd Goffredo Bettin, maestro e “padre spirituale“ del segretario del Pd Nicola Zingaretti, ideatore del “modello Roma”, l’uomo che ha tessuto i rapporti tra il Partito Democratico e Grillo e l’ideatore al tempo - con Walter Veltroni - della Festa del Cinema di Roma.
Il nome di Bettini era emerso anche all’inizio tra quelli dei papabili alla sostituzione di Baratta, ma era stato lo stesso interessato a chiamarsi subito fuori.
Ma il domino delle nomine cinematografiche non è concluso, perché potrebbe riguardare anche, la poltrona di direttore della Mostra del Cinema ricoperta dal 2011 Alberto Barbera. L’attuale direttore ha ancora un anno di contratto (come il direttore del Teatro Antonio Latella e quella della Danza Marie Chouinard) e organizzerà quindi sicuramente il Festival del 2020 ed è teoricamente riconfermabile perché lo statuto della Biennale lo consentirebbe. Se Baratta fosse stato riconfermato, anche la permanenza di Barbera alla guida della Mostra del Cinema appariva scontata, vista anche la crescita di prestigio della manifestazione in questi anni. Con l’arrivo di Cicutto si apre una pagina dal nuovo dal prossimo anno, anche se la stima e i rapporti tra il neopresidente e Barbera sono più che buoni.
È possibile - anche se non ancora certo - che Baratta resti comunque vicino alla Biennale come gli hanno già chiesto sia Franceschini, sia lo stesso Cicutto con dichiarazioni pubbliche in questi giorni. C’è un posto in Consiglio di amministrazione che spetta proprio al rappresentante del Ministero dei Beni Culturali - attualmente ricoperto da Gianluca Comin, ex giornalista del Gazzettino e ora titolare di una società specializzata nella comunicazione - e Franceschini potrebbe decidere di nominare proprio Baratta.
In questo caso, con Baratta nel Cda, la riconferma di Barbera si farebbe ancora più probabile. Se anche quest’anno la Mostra dovesse fare centro - con i molti film da Oscar passati per il Lido in questi ultimi anni – le possibilità di Barbera di restare aumenterebbero ulteriormente. C’è già comunque chi guarda - se co fosse aria di cambiamento - alla poltrona di direttore della Mostra del Cinema. E lo sguardo parte, ancora una volta, da Roma. Un serio candidato sarebbe infatti l’attuale direttore artistico della Festa del Cinema, lo scrittore e docente di Cinema Antonio Monda, con solide relazioni oltreoceano e anch’esso in ottimi rapporti con il nuovo presidente della Biennale Cicutto. —
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