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Ex Ferriera Preo e industrie Galileo Uffici, a Marghera residenza e hotel da 500 letti

Un progetto di riqualificazione da 45 milioni di euro. Due fabbriche abbandonate torneranno a nuova vita

Marta Artico
2 minuti di lettura

MARGHERA. Un ostello da 500 posti con ampi spazi verdi, residenze, co-working, direzionale e persino un mercato coperto con tanto di corte gastronomica. Il tutto in un’area di 25mila metri quadri che ricomprende due fabbriche dismesse che hanno fatto la storia di Marghera, una delle quali è la Galileo Industrie Ottiche, l’altra è la Ferriera Ernesto Preo e figli.

Questo nascerà tra via Fratelli Bandiera, via delle Macchine e via dell’Elettricità, in una zona a dir poco degradata, che cambierà pelle diventando un quartiere dove presente e passato trovano un punto d’incontro, un po’ come avvenuto con la famosa LXFactory di Lisbona.

L’architetto veneziano Silvio Fassi sta lavorando al progetto da anni, ma finalmente i tempi sono maturi per la svolta.



L’OSTELLO

Sul tappeto un investimento di 45 milioni e due società immobiliari costituite per l’occasione, Gucada Srl, che ha acquistato all’asta la Galileo, e la Honeycomb, che è invece proprietaria dell’ex Ferriera Preo. Nello spazio dell’ex Galileo, circa 12mila metri quadri, verrà realizzato l’ostello dall’inglese Safestay Stylish Hostel, una struttura ricettiva all’avanguardia che valorizzerà l’impianto della vecchia fabbrica. Alcuni edifici saranno lasciati intatti nella loro struttura, per creare qualche cosa che rimandi all’antica location rivisitata mantenendo lo spirito dell’archeologia industriale precedente che conferisce al progetto un tocco di magia. Per questo si sta cercando di recuperare tutto ciò che ha un valore, dall’insegna alle lenti ancora impacchettate alle tracce del lavoro di centinaia di operai.



Il primo progetto prevedeva solo ricettivo low-cost, successivamente sulla scorta del conflitto di competenze tra Comune e Autorità di sistema portuale sulle aree di interazione è stata acquisita dalla proprietà la ferriera, 6 mila metri quadri, il ristorante Molo di Venezia subito dietro e gli spazi adiacenti. Ne è nato un progetto molto più articolato, che mette insieme diverse vocazioni, per fare dell’area un nuovo pezzo di città dedicato ai turisti, ai giovani veneziani, agli abitanti e ai lavoratori. «La proprietà» spiega l’architetto «si è appassionata alla riqualificazione urbana. Sono stati programmati parcheggi chiusi, un ristorante da 300 metri quadri, una grande hall nel salone principale della fabbrica, un enorme tetto verde, sale multifunzionali e spazi verdi, dal momento che la vegetazione attorno è fittissima.

IL MERCATO

«Si può dire che questi edifici bassi siano nati per essere un ostello». In mezzo l’antica ferrovia industriale dismessa, che diventerà la spina dorsale fulcro del progetto, una sorta di arco che collegherà tutto l’impianto.

Nell’ex Preo, Ferriera chiusa nel 1986 rimasta praticamente intatta, se non fosse per i segni di vita all’interno, verrà realizzato un mercato coperto con una parte dedicata alla ristorazione – 12 postazioni diverse - nel solco dei grandi mercati europei, vedi alla voce Bourogh Market di Londra o ancora il Mercado Centrale di Valencia, per gli appassionati del genere. Una sezione dove si acquista e la food-court dove si mangia. Ci sarà un gestore, verrà pensata la possibilità di collegarlo alla città, al mercato locale ai prodotti nostrani a chilometro zero. Negli spazi della fabbrica riconvertita troverà posto anche un edificio dedicato al co-housing, piccoli appartamenti ammobiliati con sale comuni per giovani coppie e lavoratori. I 4 mila metri quadri vocati alla residenzialità sono una richiesta del mercato e della città - fa sapere il progettista -. Infine sarà ricavato uno spazio direzionale. Centrale anche la funzione del co-working, anche questo indirizzato alla fetta giovanile.



Il progetto scioglie il nodo della viabilità. Che dovrà essere in massima sicurezza. Sarà realizzata una rotonda tra via Durando e via Fratelli Bandiera per facilitare la viabilità con un attraversamento in sicurezza e l’accesso esclusivamente pedonale e ai mezzi pubblici. Sono stati presentati due permessi di costruzione, una definita la partita delle aree di interconnessione verranno approntate le varianti dettagliate che dipendono dalla società che realizzerà l’ostello.

I motori sono accesi: se tutto fila il cantiere potrebbe partire quest’anno. —


 

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