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«Un uomo del dialogo» La città piange Longo sindaco lungimirante

Domani mattina nella chiesa di San Canciano i funerali dell’uomo politico che anticipò il compromesso storico. Brugnaro: «Ha dedicato la sua vita alle istituzioni»

E.T.
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IL RICORDO

Si svolgeranno domani alle 11 nella chiesa di San Canciano i funerali di Giorgio Longo, già sindaco di Venezia dal 1970 al ’75 e per cinque anni anche senatore della Repubblica nelle file della Dc, dal 1976 al 1980, morto a 96 anni. Un sindaco che aveva anticipato il laboratorio politico nazionale, il compromesso storico e il dialogo tra Dc e Pci , riuscendo ad approvare i Piani particolareggiati con l’astensione in Consiglio comunale del Partito comunista, anche per non perdere i fondi di Legge Speciale per Venezia, appena varata. A ricordarlo ieri anche il primo cittadino attuale di Venezia, Luigi Brugnaro. «A pochi mesi da Nereo Laroni e Mario Rigo - scrive Brugnaro, ricordando altri due sindaci e recentemente scomparsi - ci ha lasciato anche Giorgio Longo, Sindaco di Venezia dal 1970 al 1975. Un uomo del dialogo che ha dedicato la sua vita alle istituzioni». A ricordare Longo anche il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Bruno Pigozzo: «Oggi non tutti possono comprendere quanto difficile e complesso fu essere sindaco di Venezia nei primi anni Settanta del secolo scorso, tra le tensioni del terrorismo dirompente che nel nostro Veneto videro tra le più importanti matrici e le grandi spinte innovative che stavano investendo la società italiani. Venezia vinse la sfida di quegli anni grazie a uomini come Giorgio Longo, democratico aperto al confronto, innovatore, uomo delle Istituzioni, rappresentante della cultura cattolica impegnata in politica con una straordinaria capacità di veduta sul domani. La sua scomparsa oggi lascia nel cuore di chi lo conobbe un grande vuoto, ma di lui resta la profonda lezione di democratico integerrimo, esempio di una classe dirigente all’altezza delle sfide del suo tempo». E ricorda anche Maurizio Cecconi, già assessore al Turismo e alla Gioventù nella Giunta Rigo, succeduto a Longo, dopo esserne stato vicesindaco: «Quando entravi nella sala del Consiglio Comunale a Venezia tra la fine degli anni '70 e gli anni '80 e vedevi seduti ai banchi della Giunta e del Consiglio personaggi quali Giorgio Longo, Costante Degan, Gianni Pellicani, Giobatta Gianquinto, Gaetano Zorzetto, Edoardo Salzano, Paolo Cacciari, Augusto Premoli, Pier Giorgio Gradari, Bruno Visentini, Cesare De Michelis, Nereo Laroni, Renato Nardi e tanti altri ti coglieva la curiosità, stavi ad ascoltare. Ma ti faceva effetto il rispetto tra coloro che sedevano su quei banchi. Giorgio Longo è stato un protagonista di questo clima. Ed anche della fine dell'anticomunismo bieco che separava una parte del popolo dalla possibilità reale di contare. Noi tutti gli dobbiamo il rispetto e la stima che si è conquistato». «Un uomo retto - scrive il segretario del Pd Dodi – di salda fede democratica, per lungo tempo protagonista lungimirante della politica, seppe innovare prima promuovendo l’alleanza tra Dc e Psi, poi aprendo alla collaborazione con il Pci». —

E.T.

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