Mira. «Fratello ladro, chiedi aiuto ma non rubare ai più poveri»
Denuncia-appello di don Alessandro dopo il furto delle offerte raccolte la sera dell’Epifania e destinati alle persone bisognose del Centro San Martino
Alessandro Abbadir
MIRA. «Fratello ladro, vieni qui se hai bisogno. Ma non rubare mai più». Così, parafrasando San Francesco, don Alessandro Rosin, parroco della chiesa di San Ilario a Malcontenta, dopo aver scoperto con amarezza che lo scorso 6 gennaio qualcuno aveva rubato 500 euro appena raccolti dall’associazione “La Malcontenta” e dalla parrocchia nell’ambito di una serie di iniziative benefiche legate all’Epifania.
Si tratta di soldi destinati ai bisognosi assistiti dal centro San Martino di Mira Porte, gestito Comune di Mira con le parrocchie e la Caritas. I ladri insomma, una sorta di Robin Hood al contrario, hanno rubato i soldi raccolti per i poveri. E sul foglietto parrocchiale don Alessandro non le ha mandate a dire.
«Al tempo di Assisi» spiega il sacerdote «i frati erano poveri per scelta, quindi andare a rubare nelle dispense era un gesto cattivo e irritante. Ma San Francesco, quando venne a sapere del furto, non si arrabbiò e chiamò l’autore addirittura “fratello ladro”. Forse era il più povero dei frati, pensava il Santo. Ma quelle persone che l’altra sera al termine della festa della Befana hanno scassinato la porta di una macchina, per rubare i soldi raccolti e destinati alle persone bisognose sono cattive e ignoranti. Hanno rubato i soldi destinati al sostentamento delle persone più bisognose del centro san Martino».
Don Alessandro lancia così un appello. «Perché approfittare di tanta bontà?» si chiede «Se siete veramente poveri venire a farvi conoscere anche segretamente da me e troveremo il modo di aiutarvi come stiamo facendo con altri. Dio, che vede le nostre azioni, anche quelle più nascoste del cuore, abbia misericordia di voi affinché possiate ravvedervi del gesto compiuto. Questo gesto non deturpa minimamente la bella serata passata insieme il 6 gennaio».
Il parroco poi spiega che è stata fatta comunque una denuncia ai carabinieri per furto. «Chi ha agito» sottolinea il prete «sapeva come e quando colpire. L’auto è rimasta infatti con il baule dei soldi incustodita, ma chiusa, 10 minuti al massimo. I ladri o il ladro è stato veloce e conosceva la nostra organizzazione. C’erano otto auto in sosta e ha colpito proprio quella giusta». Della vicenda è stato informato anche il sindaco di Mira. «Si tratta» spiega Marco Dori «di un fatto increscioso, che colpisce perché vengono rubati soldi raccolti grazie alla generosità di chi li vuole donare a chi ne ha più bisogno». —
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