In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Formare, informare, controllare così Ceggia è al top per il riciclo

Il sindaco Marin: un percorso nato da lontano e destinato a crescere Da gennaio si sperimenterà l’accesso all’ecocentro con la tessera

Giovanni Monforte
1 minuto di lettura

l’analisi

«Il segreto? Abbiamo creduto nelle tre parole magiche: formazione, informazione e controllo». Il sindaco Mirko Marin sintetizza così la ricetta vincente che ha permesso ancora una volta a Ceggia di primeggiare nella classifica, stilata da Legambiente, dei Comuni più “ricicloni” della Città metropolitana di Venezia. Un primato che, proprio per il suo essersi ormai consolidato negli anni, conferma quanto sia radicato nella mentalità dei ciliensi l’impegno a differenziare.

«È un percorso nato da lontano», conferma il sindaco Marin, «Noi ci abbiamo creduto, lo abbiamo continuato e anche accresciuto». Marin spiega il senso delle tre parole chiave. «La formazione la facciamo con gli studenti grazie ai percorsi di sensibilizzazione attivati con le scuole insieme ai docenti», illustra il primo cittadino, «L’informazione riguarda le campagne mirate verso la popolazione con locandine, depliant e l’eventuale aggiornamento sulle nuove regole da seguire. Quanto al controllo, per scongiurare gli abbandoni dei rifiuti abbiamo acquistato le fototrappole. Si tratta di telecamere che collochiamo sul territorio per monitorare i punti critici per gli abbandoni, ad esempio lungo i fossi o in zona industriale».

Novità sono in arrivo per l’ecocentro. Il Comune sta seguendo lo sviluppo di un progetto per costruire un sistema per l’accesso all’ecocentro tramite tessera. L’iter è stato sviluppato prima con Alisea e poi con Veritas, al cui interno è confluita Alisea. A gennaio dovrebbe partire la fase sperimentale. «Il controllo degli accessi servirà anche per capire le criticità dell’ecocentro, monitorando pure le quantità di materiale conferito», aggiunge Marin.

In classifica, Ceggia ha registrato l’84,2% di differenziata. Ma è nel rifiuto secco non riciclato che il Comune eccelle: appena 40,7 chili per abitante all’anno. «Segno che si produce poco rifiuto», conclude il sindaco, «Probabilmente i cittadini sono consapevoli che possono scegliere materiale con minore imballaggio che poi impatterà meno sulla quantità di rifiuto prodotto». —

Giovanni Monforte

I commenti dei lettori