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Moto ondoso, appello al ministro per il corteo vietato in Canal Grande

Il presidente della Municipalità scrive a Lamorgese: «Misura ingiusta, ci aiuti». No dei gondolieri e del Gs Artigiani

Alberto Vitucci
1 minuto di lettura



«Il divieto di manifestare in Canal Grande per la nostra città è una misura ingiusta. Il turismo non deve fermarsi e si allontanano i vogatori! La preghiamo di intervenire». Il presidente della Municipalità Andrea Martini ha inviato ieri un appello alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, firmato anche da un gruppo di intellettuali veneziani tra cui Franco Migliorini, Roberto Ellero, Giorgio Leandro, Gianni Fabbri, Giuseppe Tattara, Giovanni Benzoni. «La Questura ha vietato il transito della nostra manifestazione in Canal Grande anche per una sola ora», scrive Martini, «deviando il corteo su tragitti secondari. Signora ministro, lei che conosce Venezia e ha potuto apprezzarla faccia sentire la sua voce, i Veneziani e chi ama Venezia le sarò grato. È una iniziativa simbolica, ma Venezia così comunica con il mondo».

Il corteo di domenica 17 novembre è stato annunciato dalle società remiere cittadine. Protesta contro il moto ondoso e l’inquinamento prodotto da navi, vaporetti, motori. E un rischio quotidiano. Non soltanto per le pietre, ma anche per l’incolumità dei vogatori. «La crescita del turismo in tutte le sue forme», scrive Martini, «ha imposto il tema della velocità come condizione necessaria per reggere la pressione degli arrivi, con frequenza oltre i centomila al giorno».

Lo strappo era stato annunciato qualche giorno fa con una conferenza congiunta di tutte le società remiere veneziane. Dopo anni di proteste inascoltate, adesso si va in acqua a manifestare. Ma la Prefettura ha ricordato l’esistenza di un’ordinanza del 2009, firmata allora da Michele Gallerano. Divieto di cortei a San Marco e in Canal Grande. Inutile la risposta delle associazioni: «Noi non siamo un partito politico, manifestiamo per la città». Così il percorso adesso è stato cambiato. Le barche della protesta partiranno da San Giobbe e si dirigeranno in bacino San Marco attraverso le Fondamente Nuove e il rio di Santa Giustina. Se la Marina darà la deroga, attraverso il rio delle Galeazze e l’Arsenale.

Iniziativa controversa, che scuote gli equilibri. «Noi non ci saremo», ha detto ieri alla Nuova il presidente dei gondolieri Andrea Balbi, «quando abbiamo bloccato il Canal Grande ci hanno lasciati soli e abbiamo subito anche un processo».

C’è anche chi vuol dare un’altra chance all’amministrazione. «A San Marco il problema è stato risolto», continua Balbi, «e a fine anno entrerà in funzione la nuova sala di controllo al Tronchetto. Siamo fiduciosi».

Anche tra le remiere non c’è grande compattezza. Per la stessa mattina di domenica il gruppo Sportivo Artigiani ha indetto un «corteo votivo» in Canal Grande per trasportare il cero votivo in vista della festa della Madonna della Salute. —



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