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«Biglietti più cari? È falso» I comitati denunciano Avm

Marco Sitran, primo firmatario della legge: «È abuso della credulità popolare il biglietto Actv da Punta Sabbioni costa come prima della separazione»

Alberto Vitucci
1 minuto di lettura



«Abuso della credulità popolare». Abuso d’ufficio e violazione del testo Unico delle Leggi elettorali. La denuncia è pronta. «Ora basta», avverte Marco Sitran, avvocato, primo firmatario della proposta di legge per la separazione, «la devono smettere di fare terrorismo per convincere i cittadini a votare no». Obiettivo dell’offensiva, concordata stavolta con quasi tutti gli esponenti dei comitati autonomisti, è il vertice di Avm, la holding dei trasporti veneziani. L’azienda ha sostenuto in una nota che in caso di separazione dei due comuni i biglietti aumenterebbero: «Per andare da Rialto a Mestre si pagherebbero 3 euro e 70». Così per gli abbonamenti. «Elementi tecnici», spiegavano nella nota i vertici dell’azienda, «che forse possono aiutare nella discussione, sgombrando il campo da incertezze e opacità». E poi la conclusione: «Appare impossibile che la separazione possa portare benefici complessivi alla comunità locale in termini di servizi o minori tariffe». Frasi e analisi che hanno fatto imbestialire i promotori del referendum del 1 dicembre. «Il presidente dell’Avm Paolo Pettinelli è l’avvocato del sindaco Brugnaro e dell’impresa del presidente degli Industriali Marinese», scrive Sitran, «quello che dice non è vero. E il sindaco che si è dichiarato per il non voto, cercando di far fallire il referendum, adesso manda avanti i suoi colonnelli. Noi ci siamo stufati e adesso presenteremo le denunce». «Quello che dicono non è vero. Le nuove tariffe le deciderà la Regione. Adesso quanto paga un residente del Cavallino, comune autonomo dal 1999, per venire a Venezia in motonave? 1 euro e 50centesimi».

Gli dà man forte Sebastiano Costalonga, segretario regionale dell’Ugl, il sindacato autonomi dei trasporti: «Deve intervenire l’Autorià garante per la par condicio, per far rispettare il diritto di informazione. Anche l’assessore Michele Zuin, vice coordinatore del partito di Forza Italia, non può diffondere dati che può avere solo come assessore al Bilancio. I cittadini hanno il diritto di essere informati per poi decidere».

Gian Angelo Bellati, presidente del Movimento, attacca: «La sentenza del Tar che annullava il referendum è stata smontata dal Consiglio di Stato perché dava valutazioni politiche, che non erano di sua competenza. Qui è lo stesso. Le conclusioni di quella nota sono politiche. Un’azienda per decidere eventuali aumenti dovrebbe convocare il suo Cda e accordarsi con la Regione. Sono procedure molto precise. Qui invece si continua con la serie di informazioni da Apocalypse now del Comune color fucsia».

Renzo Scarpa, consigliere comunale del Gruppo Misto, annuncia onfine una raccolta di firme. «L’aumento del biglietto semplicemente non è vero. Si continua a far paura ai cittadini, invece di spiegare le ragioni dell’unione». —



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