VENEZIA. Un nuovo pontile. 600 mila euro di spesa, lavori durati un anno, tecnologia all’avanguardia. E una scelta fatta da Comune e Actv che penalizza i residenti. Il nuovo “assetto” pensato dai vertici dell’azienda di trasporto ha spinto infatti ancora più in là, verso la Scomenzera, le linee più utilizzate dalla popolazione residente.
«Dopo un anno di lavori pensavamo che il vaporetto tornasse al suo posto», protesta un’anziana, invece no». Chi arriva con l’autobus al terminal di piazzale Roma deve percorrere l’intera fondamenta prima di arrivare alla linea 1, la più utilizzata dai residenti. Di sera e con il maltempo, l’impresa diventa ancora più difficile. «Sono solo pochi metri in più», la difesa di Actv. Ma la protesta monta.
Ieri mattina il sindaco Luigi Brugnaro ha difeso la scelta. Ma ha precisato che si tratta di «sperimentazione». «Se qualcosa non va, si cambia», dice. La sperimentazione in realtà c’è già stata, ed è durata un anno. Con lo spostamento della 1 alla Scomenzera, dove partiva il Giracittà e della circolare nel lontanissimo approdo di Sant’Andrea. Si attendeva il ritorno al pontile originario. Adesso la sorpresa: nel nuovo pontile dotato di novità tecnologiche importanti, partiranno soltanto le linee 3 e 4.2 dirette a Murano. Dopo le prime proteste, Actv ha apportato una modifica al piano. Aggiungendo anche la linea 5.2 verso Fondamente Nove e l’ospedane. Le linee dirette al Lido (5.1 e 6) partono da Sant’Andea, vicino al ponte del people mover. Il pontile “A”, di là del ponte, è stato invece svuotato. Tornerà probabilmente a uso dei motoscafi taxi.
I presidenti delle municipalità di Venezia e Lido, Andrea Martini e Danny Carella protestano: «Ancora una volta si privilegiano i turisti, e si penalizzano i residenti. Proteste anche dai pochi consiglieri comunali veneziani, di maggioranza e opposizione. E dai separatisti. «Non si possono applicare gli schemi della terraferma ai vaporetti», dicono. Per la popolazione anziana di Venezia 30 o 40 metri in più possono diventare un ostacolo insormontabile. Come lo sono le masse di turisti che a volte occupano pontili e vaporetti limitando il diritto alla mobilità.
Secondo i tecnici dell’Azienda, la scelta di riservare il nuovo pontile con i tornelli e le corsie prioritarie al 4.1 e al diretto Murano serve proprio per non mescolare i due tipi di traffico e di utenza: «Il pontile all’angolo della Scomenzera è più vicino all’uscita della Coop, e ospita solo la linea 1».
Resta il fatto che la linea 1 è stata negli anni sempre più penalizzata. A cominciare dalla frequenza (un vaporetto ogni 12 minuti e non più ogni 10) e poi dalle fermate. Ieri riunioni tecniche e consultazioni politiche. Perché scegliere, oltretutto a pochi mesi dalle elezioni, di scontentare i veneziani? Si lavora dunque su possibili ipotesi di modifica e miglioramento nel senso richiesto. Come ad esempio far partire la linea 1 dallo stesso imbarcadero del 2 a Santa Chiara, davanti al terminal automobilistico. Scelta da tempo sollecitata, mai presa in considerazione. Ci sarebbero dei problemi di concentrazione, facilmente risolvibili. Come ad esempio, suggerisce un tecnico dei trasporti, istituendo la famosa linea unica tra 1 e 2. Fermate in più. Ma frequenza ogni sei minuti. Nei momenti di ressa dei pendolari si potrebbero istituire i bis diretti con fermata Ferrovia e capolinea Rialto. A quel punto gli ingressi sarebbero unificati, con la priorità riservata ai residenti per linea 1 e linea 2 .
Oppure, si potrebbe immaginare un riordino complessivo dell’area. Spostando di pochi metri la stazione taxi e raddoppiando il pontile di Santa Chiara. Ipotesi, questa, chiaramente non gradita ai motoscafisti. Infine, rimettere la 1 al suo posto, nel pontile finalmente rimodernato. L’occasione potrebbero essere i lavori di restauro urgenti dell’imbarcadero della Scomenzera. Oltre che lontano, anche scivoloso e pericoloso per i passeggeri. —
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