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Telefono Amico anti suicidi una voce per aiutare chi soffre

Nel Veneziano prestato ascolto a oltre 1400 persone, uomini nel 67% dei casi «Non bisogna vergognarsi se si pensa di farla finita, ma parlare: noi siamo qui»

Mitia Chiarin
2 minuti di lettura



Telefono Amico arriva nelle piazze venete oggi, 10 settembre, per la giornata mondiale di prevenzione del suicidio. L’associazione Telefono Amico Italia nel 2018 ha raccolto circa mille segnalazioni di persone che intendevano suicidarsi oppure di amici e parenti che temevano il gesto estremo di una persona. La maggior parte delle richieste d’aiuto è arrivata da donne (il 65 per cento delle segnalazioni) con una età compresa tra i 36 e i 55 anni (il 46 per cento) e un primato di segnalazioni dal Nord ovest, seguito dal centro Italia e dal Sud.

Il Nord est è all’ultimo posto ma nel Veneto, penalizzato dalle crisi di tante aziende, e pure di banche, il fenomeno dei suicidi è seguito con particolare attenzione dall’opinione pubblica e pure dalle istituzioni locali, Regione in testa.

«Pensare di farla finita non è un motivo di vergogna e non ci deve far credere di “non essere normali” – aggiunge la vicepresidente di Telefono Amico Italia Cristina Rigon – Queste tipologie di pensieri sono parte delle crisi molto profonde, come la febbre si accompagna alla polmonite. E, così come è bene non fare finta di niente se abbiamo la febbre alta, allo stesso modo, se si presentano pensieri di suicidio è fondamentale non sottovalutarli né fingere di non averli. È importante darsi la possibilità di cercare qualcuno pronto ad ascoltarci: un familiare, un amico, un conoscente, oppure un volontario di Telefono Amico Italia, preparato ad ascoltare senza giudicare. Non si deve tenere tutto dentro, parlare aiuta. E i volontari di Telefono Amico sono sempre a disposizione».

La giornata odierna prevede azioni di informazione e incontro con i cittadini dei gruppi locali di Telefono Amico presenti a Mestre, Vicenza, Padova, Bassano, Treviso.

A Mestre i volontari saranno presenti al centro commerciale Porte di Mestre (Porta Carpenedo) dalle 15 alle 20 per incontrare e informare la cittadinanza.

Dai dati forniti da Telefono Amico i centri locali hanno gestito nel 2018 quasi 3 mila chiamate a Padova, 1.426 a Venezia, oltre 2.600 a Vicenza, poco più di 600 da Bassano e quasi duemila da Treviso.

Per il centro di Venezia, presieduto da Gianni Cortesi e con 21 volontari attivi, chi ha chiamato il Telefono amico è stato per il 67 per cento di sesso maschile contro il 33 per cento di donne. Il 31 per cento ha età tra i 46 e i 55 anni e il 25 per cento ha tra i 56 e i 65 anni Un altro 17 per cento ha età tra i 36 e i 45 anni.

Il problema, alla base della scelta di telefonare, è per il 64 per cento legato all’area del sé, ovvero ai problemi personali, per il 13 per cento riguardano relazioni e per l’11 per cento riguardano la sfera della sessualità.

La giornata mondiale di prevenzione del suicidio è organizzata dalla Organizzazione mondiale della Sanità e serve a riflettere su problemi che portano nel mondo a 800 mila vittime l’anno, in media una ogni 40 secondi. Numeri impressionanti per problemi che riguardano le persone nel loro profondo e che spesso attraverso il dialogo con professionisti trovano una soluzione.

Il supporto offerto dal Telefono amico garantisce a chi chiama l’anonimato e permette di aprirsi ma anche di ottenere informazioni importanti. Per questo quest’anno l’associazione ha deciso di andare nelle piazze, anche dentro i centri commerciali, per dialogare con le persone. —





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