Spari troppo vicini alle case i cacciatori pronti a denunciare
Il presidente Fassini: «Gli iscritti segnalino chi infrange la regola dei 150 metri Non tolleriamo persone che con il loro agire mettono a repentaglio le vite altrui»
Alessandro Abbadir
MIRa. Spari dei cacciatori vicino alle case, Arci Caccia prende l’iniziativa: invierà una direttiva ai propri iscritti in cui li invita, dalla prossima settimana, a documentare chi si avvicina ad abitazioni o luoghi abitati - a distanza inferiore a 150 metri - e spara. Le segnalazioni andranno spedite alle forze dell’ordine e alla polizia provinciale. A prometterlo è Piergiorgio Fassini, presidente nazionale di Arci Caccia ed ex consigliere comunale a Mira. Ad accendere le polemiche, oltre che a presentare le segnalazioni, sono stati gli ambientalisti.
«La caccia», spiegano Francesco Vendramin e Gabriele Lion dell’associazione ambientalista veneziana e della Riviera del Brenta Vas, «è partita quest’anno in anticipo. A Sambruson di Dolo, Giare, Lughetto di Campagna Lupia e Dogaletto abbiamo segnalazioni di cacciatori che sparano troppo vicini alle case. Negli anni scorsi sono stati impallinati cani e gatti, il che è grave. Non vorremmo che venissero colpite anche le persone. Si tratta di comportamenti gravi che non possono essere tollerati. Assistiamo a sempre un maggior numero di abbattimenti di anatre, germani reali e volpoche anche di notte. Le carcasse poi vengono lasciate lì. Si tratta di bracconieri. Purtroppo siamo dell’idea che questo anticipo della caccia di 15 giorni non sia stato salutare. Anzi, abbia scatenato troppa gente ansiosa di abbattere gli uccelli».
Lo scorso anno un’operazione dei carabinieri che permise di individuare una serie di irregolarità a carico di un gruppo di bracconieri aveva coinvolto alcune persone anche in Riviera del Brenta. Arci Caccia, con il suo presidente Fassini, non ci sta. «Non posso giurare che non ci possa essere qualcuno che commetta delle irregolarità», dice, «Ma devo ricordare ai “protezionisti” nostrani che la caccia in queste prime due settimane di apertura anticipata si fa solo su postazione fissa e non mentre si cammina, come invece potrà essere fatto dalla prossima settimana». Su questo, però, Arci Caccia fa un passo importante come associazione venatoria. «Come presidente nazionale di Arcicaccia», spiega Fassini, «darò una direttiva in cui invito tutti gli iscritti a documentare con precisione chiunque spari a ridosso delle abitazioni, di luoghi abitati o di aggregazione, a meno della distanza regolamentare di 150 metri. L’invito è di segnalare alle forze dell’ordine e in particolar modo alla ex polizia provinciale. Non tolleriamo persone che mettono a repentaglio la vita altrui con comportamenti sconsiderati. Sono dell’idea che ambientalisti siano anche tanti appassionati di caccia che rispettano l’habitat in cui si muovono e rispettano le regole. Non è vero poi che questo anticipo di caccia sia stato deleterio per la fauna». —
Alessandro Abbadir
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