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Sos caprioli in fuga dai lupi: «Automobilisti fate attenzione»

Scappano dal Pordenonese e a decine invadono la Brussa e la zona di Gruaro: Agricoltori preoccupati per i danni: «Divorano soia, mais e coltivazioni erbivore»

Rosario Padovano
1 minuto di lettura

PORTOGRUARESE. Invasione di caprioli in tutto l’Alto Portogruarese e nella zona di Caorle: fuggono dai lupi che stanno invadendo la Pedemontana pordenonese e vengono uccisi dalle automobili. Manca un vero censimento, e non si sa come contenere la specie. Legambiente critica aspramente gli automobilisti e le loro condotte di guida.

A sollevare il problema della presenza eccessiva di questi animali è un agricoltore di Gruaro, Matteo Bortolussi. «Dovremo abituarci alla loro presenza massiccia: cresceranno i pericoli anche per tutti gli automobilisti. I lupi, d’altro canto, si sono impossessati di una grossa fetta del territorio pedemontano e stanno minacciando tutte le specie.

C’è chi non può resistere, come le pecore; e chi invece scappa, proprio come i caprioli. Nel mese scorso però a Giai di Gruaro si è verificato un incidente anomalo. Un branco di caprioli ha attraversato una strada provinciale e una macchina in transito ha centrato uno degli animali. I danni sono stati notevoli. Il capriolo era rimasto ferito».

La presenza degli ungulati, però, mette a rischio anche le attività agricole. «Divorano soia, mais e coltivazioni erbivore. A lungo andare costituiranno un grosso problema. Ci siamo già dentro. Vanno abbattuti».

Di tutt’altro avviso Maurizio Billotto, presidente del circolo del Veneto orientale di Legambiente, secondo il quale sarebbe auspicabile gestire la riproduzione. «Gli ungulati» evidenzia «seguono il corso dei fiumi. Non vanno abbattuti. Ricordo che in caso di danneggiamenti alle auto la Città metropolitana sostiene economicamente chi subisce dei danni».

A Cinto Caomaggiore la presenza dei caprioli è raddoppiata. «Due mamme hanno da poco portato a termine, con successo, altrettante gravidanze e sono nati due cuccioli» dice il sindaco Gianluca Falcomer «Il grosso problema nel territorio cintese è costituito dalla presenza di cinghiali. Sono molto pericolosi».

Di caprioli ce ne sono decine e decine a Brussa e Vallevecchia, Caorle. L’attivista ambientalista Claude Andreini difende i caprioli. Molti di questi nascono nelle valli tra Caorle e Concordia, altri calano qui proprio per fuggire dai lupi.

«Quando un automobilista uccide un capriolo» osserva Andreini «è sempre colpa del guidatore. Su una strada dove vige il limite di 30 chilometri all’ora i Suv viaggiano a velocità molto sostenute. Le auto devono rispettare ai caprioli. Lunga vita ai caprioli». Andreini a tal proposito ha scritto una lettera al Comune di Caorle, che sta valutando una replica.

«L’amministrazione» conclude «deve investire su dissuasori di ogni genere. Il limite di 30 km/h va rispettato, la fauna va protetta. Altrimenti la Brussa non è più un’oasi naturalistica». —


 

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