«Sei mesi fa toccò a Milena bisogna installare i dissuasori»
I parenti della 76enne morta a dicembre nello stesso punto sollecitano interventi «Non bastano i tru box per mettere in sicurezza la strada»
F.Ma.TREPORTI. «È ora di installare in via di Saccagnana dissuasori di velocità o guardrail. Quella strada non può rimanere così». Ne sono convinti i famigliari di Milena Zanella, la ex ostessa 76enne del vicino Pra’di Saccagnana, che il 17 dicembre scorso è morta annegata inabissandosi con l’auto nel canale Saccagnana, di fronte al cimitero di Treporti, dopo essere uscita di strada mentre viaggiava alle 9 di mattina nello stesso senso di marcia del 22enne Davide Zane.
Anche in quel caso non ci fu nulla da fare nonostante i tentativi di salvarla di presenti coraggiosi accorsi nell’immediato che erano riusciti ad individuare sul fondale la sua Kia Picanto senza riuscire ad estrarla prima dell’arrivo dei vigili del fuoco. «Consideriamo pure» aggiungono i parenti di Milena Zanella «che il Comune di Cavallino-Treporti sta già facendo prevenzione della velocità un po’ in tutte le strade del suo territorio comunale installando diversi tru-box. Motivo in più per mettere in sicurezza anche via di Saccagnana. Più che postazioni per telelaser mobili, però, secondo noi sarebbero più opportuni dissuasori, per essere maggiormente sicuri che gli automobilisti siano costretti a rallentare».
Al centro della riflessione c’è l’ipotesi che, a differenza delle strade lagunari che raggiungono le isole treportine come Lio Piccolo e Mesole, gli automobilisti in via di Saccagnana, strada quasi completamente rettilinea che per un lato è costeggiata da abitazioni, non riescano a percepire il pericolo rappresentato dalla presenza su un lato della carreggiata del profondo canale che presenta solo un cordolo di cemento come protezione.
«Milena Zanella non è stata la prima vittima di via di Saccagnana» continuano i suoi parenti «ora questo incidente mortale è arrivato a pochi mesi da quel lutto. Per questo crediamo sia ora doveroso prendere in considerazione qualche contromisura che potrebbero anche essere i guardrail». A decidere sulla misura e sui materiali del cordolo che costeggia la strada una ventina di anni fa la soprintendenza ai beni paesaggistici sulla spalla arginale del canale di Saccagnana di competenza dell’ex magistrato alle acque, attuale Provveditore alle opere pubbliche. Il marginamento fu realizzato in diversi stralci nel contesto delle opere di difesa dalle acque alte che ha interessato tutta l’area delle isole treportine.
«Quei lavori a più riprese iniziarono prima ancora della costituzione del Comune» ricorda il consigliere Claudio Orazio «per mettere in sicurezza le isole treportine dal rischio idrogeologico. Ora credo che alla luce dei recenti fatti che mostrano una funesta incidenza si mostri la necessità di intervenire con una soluzione per obbligare gli automobilisti a rallentare in via di Saccagnana che potrà essere facilmente studiata dai tecnici comunali». —
F.Ma.
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