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Una zona del Kenya ha un acquedotto grazie al Cesvitem

L’Onlus di Mirano impegnata a realizzare la rete idrica nel Paese africano Una delegazione in città «Lavoro da continuare»

Matteo Riberto
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MIRANO. Un rapporto nato nel 2000 e rinsaldato ancora una volta martedì con un incontro ufficiale. Il Comune ha infatti accolto in Villa Morosini XXV Aprile la delegazione della contea di Nyeri (Kenya). L’incontro, organizzato da Cesvitem-Centro Sviluppo Terzo Mondo Onlus, è una tappa della visita ufficiale della delegazione keniota in Veneto, arrivata qui per la stipula di un’intesa di amicizia e cooperazione con la Regione. Ma la tappa miranese ha un significato particolare. Nel 2000, Cesvitem fu infatti in prima linea nello sviluppo della rete idrica nella contea africana supportando la realizzazione del “Grande acquedotto della foresta”.

Tutto è partito nel 1996, con il progetto “Mutitu Water Project” lanciato dalla comunità locale per combattere i gravi problemi sanitari della regione, tra cui le ricorrenti epidemie di febbre tifoide causate dal consumo di acqua contaminata. Grazie all’impegno del sacerdote don Romano Filippi della parrocchia di Mugunda nella Diocesi di Nyeri, prese piede il progetto per la realizzazione di un acquedotto. La prima fase è stata terminata nel 2002, grazie a un progetto di Cesvitem cofinanziato dall’Unione Europea e da donazioni di privati italiani. Martedì la delegazione ha voluto ringraziare nuovamente Cesvitem per l’impegno, ricordando però che fabbisogno idrico è aumentato nella zona: andrebbero infatti servite 110 mila persone, a dispetto delle 30 mila che l’acquedotto è oggi in grado di sostenere. E durante l’incontro, a cui hanno partecipato la sindaca Maria Rosa Pavanello, la presidente del consiglio comunale Renata Cibin, il presidente Cesvitem Simone Naletto, il governatore della contea di Nyeri Mutahi Kahiga e il parlamentare Kanini Kega, si è quindi discusso del proseguo del progetto, che punta ad ampliare la portata dell’acquedotto. —

Matteo Riberto



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