Piscina di Marghera, ora c’è l’accordo
Sarà costruita nell’area dell’ex Feltrificio di Andrea Mevorach. Da settembre apriranno i cantieri ma manca la pista ciclabile
Mitia Chiarin
La piscina comunale a Marghera ha ottenuto il permesso a costruire. L’investimento di oltre 3 milioni e mezzo di euro del Fondo Lucrezio ha ottenuto il via libera dagli uffici comunali. Porto e Comune si sono accordati e ora dal prossimo settembre in via delle Macchine, dove c’era l’ex Feltrificio veneto di Andrea Mevorach, è prevista l’apertura del cantiere per la vasca natatoria che Marghera sogna da anni. Una realizzazione, figlia degli accordi delle vecchie giunte di centrosinistra per lo spostamento del mercato ortofrutticolo da via Torino a via delle Macchine che consente al Comune di avere l’impianto a costo zero. Ma ora Ca’ Farsetti deve correre: perché manca il progetto di messa in sicurezza di via delle Macchine che consenta ai cittadini di Marghera di andare in piscina, a piedi o in bici, senza rischiare la vita per il via vai di camion diretti in Porto. Altrimenti in piscina si andrà solo con l’auto. Critiche e perplessità sono emerse ieri in commissione comunale con l’assessore alla viabilità Renato Boraso che ha accolto di partecipare ad una nuova seduta la prossima settimana e ha ricevuto il progetto di percorso sicuro per le famiglie elaborato da “Buongiorno Marghera”, nato dalle idee dei cittadini, con foto che documentano la situazione attuale e possibili tracciati di una ciclopedonale sicura.
Ma che chiedono soprattutto di deviare i camion.
«L’unica cosa che doveva fare, e che non ha ancora fatto, questa amministrazione è un progetto di messa in sicurezza, vero, della viabilità», dice il consigliere Pd Emanuele Rosteghin. Scettici su tutta la operazione sono due consiglieri di maggioranza, il fucsia Luca Battistella e il leghista Giovanni Giusto. «Marghera si meritava di più, un progetto per un vero centro sportivo con una piscina da 50 metri», dice il primo. Giusto: «La localizzazione è decisamente infelice ed è stata spostata al posto dell’unico lembo di verde di quell’area. Si potevano fare scelte migliori per il bene di Marghera».
Vero è che se la politica da anni non decide, i problemi restano. Mestre e l’area metropolitana non ha una piscina da 50 metri; la squadra di pallanuoto della Mestrina va a giocare a Padova perché manca la vasca da 35. A Marghera si prevede una vasca da 25 metri e senza differenziare gli impianti esistenti (Mestre, via Calabria, Bissuola) ci sarà solo concorrenza tra gestori.
I progettisti attendono di sapere chi andrà a gestire l’impianto di Marghera (il bando sta per uscire) per migliorare il progetto esecutivo. Massimo Furlan (studio ai progetti) spiega che la vasca da 25 metri, e la seconda da 8 metri, con la capacità di ospitare fino a 92 spettatori potrà ospitare gare regionali di nuoto. Sopra ci sarà anche la palestra.
Per quadrare i conti di gestione arrivano in aiuto anche pannelli fotovoltaici da 37 kilowatt che consentono di gestire in autonomia, senza costi aggiuntivi, l’impiantistica. —
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