Unione dei Comuni da Musile un no secco
G.Ca.MUSILE. Fusione dei Comuni, il no secco di Musile chiude dunque ogni possibilità di dialogo tra destra e sinistra Piave. Il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, ha rilanciato il dibattito con i Comuni limitrofi, Noventa, Musile, Fossalta di Piave. La Città del Piave, però, è subito stata affossata da Noventa e Fossalta, con i sindaci Claudio Marian e Manrico Finotto, e ora anche da Silvia Susanna per Musile, cittadina separata dal Ponte della Vittoria, 11.400 abitanti contro i 42 mila circa di San Donà. «Noi non possiamo rischiare di diventare la cittadina di sere B», spiega Susanna, «rispetto a San Donà. E non possiamo perdere la nostra identità territoriale che secondo Cereser non è in discussione quando, invece, è proprio così. Quello che possiamo fare è progredire in termini di unione di servizi. Lo stiamo facendo con la polizia locale, grazie al distretto assieme a Noventa, per giungere a un comando unico. E poi possiamo continuare anche con l’informatizzazione degli uffici per accelerare le pratiche e uniformarle nell’ottica dello snellimento della burocrazia». Neppure i finanziamenti regionali e statali allettano la sindaca: «Si parla di finanziamenti pubblici per le fusioni», analizza, «ma non possiamo tradurre il dibattito in una mera questione di denaro e finanziamenti. Un simile procedimento è contro la richiesta dei cittadini di avere più autonomia». Ma Cereser parla di 5 milioni di euro che la fusione garantirebbe al territorio. —
G.Ca.
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