Park multipiano e area pedonale per il centro Il voto a Mogliano
Il forum tra i candidati sindaco in redazione Rispunta l’idea di interrare un tratto del Terraglio
Matteo Marcon
MOGLIANO. Una città libera dalle speculazioni edificatorie, con un parcheggio multipiano in centro (tra via Boldini e via VI Novembre) e una pista ciclabile lungo il Terraglio, da Marocco a via Mameli: alle poche convergenze programmatiche tra i due principali candidati sindaco di Mogliano, Carola Arena e Davide Bortolato, fa da contraltare un mare di sfumature che segnano un netto contrasto su molti temi amministrativi. Ieri mattina, nella redazione de la tribuna di Treviso il faccia a faccia tra i tre pretendenti alla carica di sindaco di Mogliano, compresa Roberta Longhin del Movimento 5 Stelle, ha offerto l’occasione per mettere in chiaro le diverse visioni di città. È da qui che si parte.
Come immaginate il ruolo di Mogliano nel contesto territoriale?
Longhin: «Era un gioiellino, oggi meno: Mogliano va curata. Non è un bell’esempio su tante cose, sul decoro urbano molte persone sono arrabbiate, voglio che diventi un modello e voglio farlo assieme a cittadini». Bortolato: «Immagino Mogliano come capoluogo della bassa trevigiana, e anche dei Comuni contermini, bisogna rivalutare la funzione dell’asse del Terraglio, puntando anche su servizi comuni, in ambito socio sanitario e turistico». Arena: «Per me è importante dare continuità alle azioni che abbiamo iniziato a intraprendere. Mogliano è il Comune, dopo Treviso, con il più alto numero di presenze turistiche, c’è un elevato pendolarismo. Ha grandissime potenzialità turistiche e non a caso abbiamo aderito all’Ogd della riviera e delle città del Tiepolo, con altre amministrazioni della cintura di Venezia. Puntiamo alla riqualificazione degli spazi pubblici, con proposte culturali di buon livello, slow food, turismo sostenibile».
«Il mio paese è una strada» scrisse Giuseppe Berto. Come si risolve il ruolo “divisivo” del Terraglio?
Bortolato: «Se vogliamo sognare, c’è uno storico progetto chiamato “In-Terraglio” che prevede di interrare la statale, per creare un’area pedonale nel centro. Costa tantissimo, di certo limitare il traffico pesante è già un ottimo risultato». Longhin: «È necessario pedonalizzare il più possibile, questa è la via obbligata. Temo molto l’impatto del traffico in centro per effetto del nuovo supermercato Cadoro, ci saranno molti mezzi pesanti e così non si va nella direzione giusta». Arena: «Se vogliamo fare dei passi avanti bisogna saper investire su molte opere minori: credo nell’articolazione degli spazi e dei percorsi lungo l’asse est-ovest della città. Ho in programma la riqualificazione di via Roma come una strada urbana, fatta per fermarsi e sostare, la riqualificazione dell’area stazione, che oggi sembra un Bronx, i nuovi spazi dell’ex area Macevi e l’ambizioso tema della nuova biblioteca, fino all’area abbandonata del Parco Primavera: tutto da articolare attraverso spazi e percorsi ciclopedonali, e l’uso diversi materiali».
Archiviata l’area dietro al Duomo, i prossimi 5 anni potrebbero essere decisivi per la riqualificazione dell’ex Apomt. Che funzioni può svolgere l’ex ortofrutticolo?
Arena: «Cinque anni fa ho ereditato un piano di iniziativa pubblica con cubatura consistente che non accontentava nessuno. Il piano degli interventi sarà l’occasione giusta per sedersi nuovamente attorno al tavolo. Immagino a funzioni turistiche, sarebbe una scelta strategica fare un ostello-studentato ma anche un centro per l’artigianato locale, tenendo sempre presente che c’è un problema di viabilità per l’accesso al Terraglio». Bortolato: «L’ex Apomt ha un ruolo strategico, va recuperato e in fretta. Quello vicino alla ferrovia è un bell’oggetto di archeologia industriale, non ha nessun vincolo architettonico, è necessario immaginare un processo di rigenerazione urbana. Nel nostro programma proponiamo la creazione di una sala mostre e di un museo della civiltà contadina e alla tradizione delle pesche. Bisogna dialogare col privato, cosa mancata in questi anni». Longhin: «Intendo negoziare coi privati e condividere anche con i cittadini le scelte».
Multipiano sì, multipiano no?
Arena: «Certo che sì, arriviamo a questa idea dopo aver dialogato con l’Ascom e dopo aver revocato il vecchio piano adottato dalla precedente amministrazione che prevedeva di realizzare un edificio per poi per fare cassa». Bortolato: «Siamo favorevoli, ma va inserito una attenta pianificazione viabilistica, cosa che è mancata e che intendiamo avviare da subito». Longhin: «Valuteremo».
Problema prostitute sul Terraglio: come affrontarlo?
Longhin: «Bisogna pattugliare il Terraglio e intervenire a livello sociale. Non si può pensare che fare la prostituta sia un lavoro, c’è sfruttamento, sono contraria alla regolarizzazione di questo mestiere e alle ordinanze creative». Arena: «Abbiamo investito risorse a favore del Network Antitratta e dei gruppi di contatto del progetto Nave. Sono d’accordo con Longhin, la prostituzione non può essere un mestiere. Siamo attivi su questo fronte anche con i turni serali della polizia locale». Bortolato: «Le uscite serali della locale? Sono ricomparse qualche giorno fa, prima delle elezioni... come le asfaltature. Con noi saranno costanti, non spot elettorali».
Quali nuovi piste ciclabili partiranno dopo la sua eventuale elezione?
Arena: «Quelle già a bilancio, da Marocco a via Mameli lungo il centro, e quella di via Roma». Longhin: «Serve un collegamento verso Campocroce, ma vanno fatte senza tagliare alberi». Bortolato: «Prolungamento di via Roma, Marocco, Mogliano e collegamenti ad ampio raggio con gli altri Comuni verso la ciclovia del Sile». —
Matteo Marcon
I commenti dei lettori