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Ma il futuro delle altre isole resta tutto di tipo alberghiero

E.T.
2 minuti di lettura

VENEZIA . Nel panorama delle isole minori della laguna recuperare o in via di recupero l’isola della Certosa è una delle poche ancora a misura di veneziano - pur con l’apertura anche a funzioni turistiche - come parco urbano. L’altra isola che mantiene ancora una funzione pubblica è quella di San Servolo, recuperata anni fa dalla Provincia - ora Città Metropolitana - soprattutto per funzioni di studio, essendo sede della Venice International University o di un dipartimento staccato dell’Accademia di Belle Arti. O ospitando altre manifestazioni come ieri le “Panathliadi”, la giornata di “Giochi delle Scuole Medie Metropolitane” in cui studenti delle classi seconde e terze partecipano, in rappresentanza della propria scuola, ad una serie di giochi e discipline sportive in nome del fair play. Ma se si allarga lo sguardo, la destinazione prevalente, quasi esclusiva delle isole veneziane è ormai quella turistico-alberghiera.

L’ultimo caso in rampa di lancio è quello dell’isola delle Grazie, inizialmente di proprietà dell’azienda sanitaria legale, ma che dopo un lungo contenzioso legale durato oltre dieci anni - e conclusosi al Consiglio di Stato - passerà alla famiglia Stefanel che dovrebbe realizzarsi un nuovo resort di lusso.

È già un’isola- albergo San Clemente -, con il San Clemente Palace che il gruppo Kempinski gestisce da circa tre anni con 190 tra stanze e suite. Ma anche quella di Sacca Sessola , ribattezzata Isola delle Rose e che ospita ora un altro albergo di lusso come il Marriott Hotel. Ma anche il complesso dell’ex Ospedale al Mare del Lido si avvia a diventare un resort di lusso che sarà gestito dal Club Medterranée e Th Resorts. Ma anche per altre isole lagunari, a cominciare da San Giacomo in Paludo, si prospettano utilizzazioni similari. Si «vendono» le isole della laguna a fini alberghieri, come destinazioni ambientali di lusso, a due passi da Venezia e in un contesto naturalistico di pregio, ma «sfuggendo» la calca dei giornalieri. Salvo poi raggiungere celermente il centro storico, con le navette messe a disposizione dagli alberghi. Nuova ricettività alberghiera prevista anche a Pellestrina. In questo caso il progetto inserito nel Piano degli Interventi del Comune è quello della società Sistemi Territoriali srl e riguarda due aree poste a sud di Portosecco, sull’isola, delimitate a est dalla strada comunale dei Murazzi e a ovest dalla prevista pista ciclabile che costeggia la laguna. Qui i proponenti vogliono appunto realizzare un villaggio turistico, che in base ai parametri urbanistici attuali non potrebbe essere mai realizzato.

A uso ricettivo anche l’Ettagono di Ca’ Roman, l’;isolotto che si trova di fronte a Pellestrina e che il Demanio ha ceduto in concessione per cinquant’anni all’imprenditore marchigiano Tablino Campanelli. Prevista qui l’installazione di due maxitende superlusso, dotate di tutti i comfort di cinquanta metri quadri l’una, in grado di ospitare dalle due alle quattro persone ciascuna, a un prezzo che potrebbe arrivare anche ai mille euro al giorno, come appunto in un grande albergo veneziano. Saranno impiantate forse già entro la prossima estate. —

E.T.

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