Mamma di due figli battuta dalla malattia a 49 anni
Spento il sorriso di Isabella. Morta di cancro infermiera professionale
Rosario Padovano
CONCORDIA. Un grave lutto ha colpito l’ambiente medico legato all’ospedale di Portogruaro. È mancata nella mattinata di giovedì, dopo un ricovero di un giorno e mezzo, Isabella Zanco, 49 anni, ex coordinatrice infermieristica dell’Area Omogenea Chirurgica dell’ospedale San Tommaso dei Battuti. Lascia nel dolore il marito, Mauro Sandron, anche lui coordinatore in ospedale. Isabella viveva a Concordia, con due figli in tenera età, Massimo e Michela.
Dopo il rosario di ieri sera i funerali verranno celebrati questa mattina alle 9 nella Cattedrale di Santo Stefano. Isabella Zanco è morta per una grave forma di tumore. Ma lei aveva affrontato la malattia con grande coraggio e dignità e fino a pochi giorni dal ricovero, avvenuto la notte di mercoledì, l’infermiera professionale ha continuato a lavorare, mostrando la consueta competenza e quel sorriso il cui ricordo rimarrà scolpito nel tempo. Il vuoto che lascia Isabella, persona estremamente garbata e sensibile, è incolmabile. Aveva frequentato con ottimi risultati la Scuola per infermieri professionali Leonardi di Portogruaro, laureandosi proprio nella Portogruaro Campus, sede distaccata della facoltà di Infermieristica di Padova.
La sua carriera in Usl era cominciata nel 1989 come infermiera in Chirurgia. Nel 2001 era stata nominata coordinatrice nella stessa unità operativa, trasferendosi poi alla Day Week Sergery e infine all’Area Omogenea Chirurgica. Il 12 aprile era ancora in ospedale, da grande professionista.
In corsia ha conosciuto il marito, rimasto con lei fino all’ultimo momento. È stato proprio il consorte ad avvertire i suoi colleghi del Pronto soccorso. Gli infermieri hanno riconosciuto subito Isabella e, lavorando con il magone, hanno capito che non c’era ormai quasi più nulla da fare. Il tumore stava prendendo il sopravvento, nella disperazione di chi lavora al San Tommaso.
«In corsia», ricordano emozionati i colleghi, «era unica per il sorriso e le parole di conforto. Nonostante la malattia non è mai mancata ai suoi doveri professionali». Commosso anche il direttore generale dell’Usl 4 Carlo Bramezza. «Era una persona benvoluta da tutti», dice, «coordinava magnificamente i colleghi. A nome mio e di tutti i colleghi dell’azienda sanitaria formulo ai familiari le condoglianze più sentite». —
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