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Corna, video e foto sexy su Fb. 45enne condannato a 15 mesi

Uomo accusato di tentata estorsione e diffamazione aggravata sul social. Il giudice derubrica in violenza privata. Aveva una relazione clandestina

Rubina Bon
1 minuto di lettura

VENEZIA. Corna, video e foto sexy su Facebook sono gli ingredienti della vicenda giudiziaria che ieri mattina si è conclusa davanti al giudice Stefano Manduzio. A processo era finito un napoletano di 45 anni, che la pubblico ministero Laura Cameli accusava di tentata estorsione e diffamazione aggravata perché avvenuta su Facebook. Il giudice ha condannato l’uomo (di cui omettiamo le generalità a esclusiva tutela della donna) a 1 anno e 3 mesi di reclusione, derubricando l’accusa di tentata estorsione in violenza privata e mantenendo la diffamazione. La rappresentante della pubblica accusa aveva chiesto una pena leggermente più alta. La donna non si era costituita parte civile nel procedimento, ma in una delle scorse udienze era comparsa in tribunale a testimoniare come parte offesa, raccontando la sua verità.

Il difensore del napoletano, l’avvocato Alessandro Lombardo, si riserva di leggere le motivazioni e poi di presentare ricorso in Corte d’Appello. I testi sentiti nel corso del dibattimento hanno confermato di aver ricevuto una foto sexy della donna. Di qui l’accusa di diffamazione aggravata. Ma non sarebbe emersa la volontà di ottenere un profitto ingiusto: di qui la derubricazione dell’accusa di tentata estorsione in violenza privata.

La relazione tra la donna, con un matrimonio che scricchiolava alle spalle, e il napoletano era nata su Facebook. Tra i due inizialmente il rapporto era a distanza, basato su WhatsApp, Skype e Faceboook. I due erano soliti scambiarsi foto e video intimi. Ad un certo punto, i due amanti avevano deciso di incontrarsi, dandosi appuntamento in una camera d’albergo sul litorale per due giorni “caldi”.

Qualche giorno dopo, la relazione clandestina tra i due era esplosa: secondo quanto ricostruito dalle indagini lui, travolto dalla gelosia, si era scagliato via messaggino contro l’amante apostrofandola com termini come “prostituta”. Poi il napoletano era passato ai fatti, pubblicando su Facebook una foto della veneziana con il seno nudo che sarebbe stata scattata durante l’incontro intimo in hotel. Terrorizzata per le possibili conseguenze di questa pubblicità sulla tenuta del suo matrimonio, la donna aveva bloccato il profilo Fb dell’uomo, e così aveva invitato a fare anche alle sue amiche. Lui allora aveva alzato il tiro, minacciando l’amante di tappezzare il paese dove lei viveva delle sue foto intime, oltre che di pubblicare gli scatti hot sulla bacheca social del figlio e del marito di lei. Poi era arrivata la nuova richiesta del partenopeo: l’invio di un video di natura sessuale della stessa donna con il marito. Lei si era rifiutata e il 45enne l’aveva ancora una volta minacciata di pubblicare un paio di suoi scatti intimi al giorno.

La donna a quel punto non ce l’aveva più fatta e si era rivolta ai carabinieri per denunciare cosa le era successo. —


 

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