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Baby gang violente tra Venezia e Mestre, le famiglie chiedono un aiuto

E intanto spuntano le immagini del pestaggio di San Giacometo. La vittima distesa a terra tra decine di ragazzini

Carlo Mion
2 minuti di lettura

Baby gang in azione a Venezia: le fasi concitate dell'ultima aggressione

VENEZIA. Si sono rivolti alla polizia per chiedere: «Cosa dobbiamo fare per fermare i nostri figli?». Una richiesta di aiuto fatta da alcuni genitori che hanno riconosciuto i loro figli tra quelli che in “branco” aggrediscono e picchiano selvaggiamente, in centro storico e in terra ferma. Passanti di ogni età ma soprattutto stranieri di pelle scura. Telefonate di genitori che non sanno più cosa fare per controllare dei figli che escono di sera tardi e rientrano a notte inoltrata. Ma non solo. Infatti li hanno pure visti nei video che circolano in rete e nei quali i ragazzi si riprendono durante le loro aggressioni.

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Alla polizia si sono rivolti anche i genitori della fidanzatina del “capo branco”, di quello che viene ritenuto il ragazzo con maggior carisma all’interno della banda che conta una trentina di ragazzi, quasi tutti minorenni e tra i quali ci sono pure dei 13enni, quindi non punibili. Si tratta del ragazzo che picchia piò violentemente. Sul fatto che i genitori, in particolare quelli dei ragazzi denunciati, parlino con la polizia è una delle richieste fatte dal prefetto Vittorio Zappalorto. Lo chiede perché spera che siano in grado poi, di spiegare ai figli che in questo modo rischiano di buttare via la loro vita. Il Comune ha già impegnato i servizi sociali per agganciare le famiglie dei ragazzi denunciati. Ci sono infatti casi di forte disagio sociale.



Nel frattempo per evitare che nel fine settimana la città si trasformi in terra di conquista per questi ragazzi le forze dell’ordine hanno organizzato dei pattugliamenti ad alto impatto. Questo soprattutto per scoraggiare i ragazzi a compiere aggressioni o rapine come hanno fatto nelle ultime settimane ai danni di bengalesi e di coppie di fidanzati. Il “branco” è nato attorno ad un primo gruppetto di ragazzi del centro storico. A questi si sono uniti successivamente altri ragazzi del centro storico e della terra ferma. Il gruppo non è composto da soli italiani, ma ci sono anche ragazzi di origine straniera nati in Italia. I ragazzi sono accomunati dalla violenza gratuita che usano per picchiare chi incontrano per strada.

Sabato della scorsa settimana sei di loro, tra cui un tredicenne, quindi non punibile, hanno picchiato e rapinato i gestori bengalesi del mini market di via Fapanni. Sempre sabato, ma verso l’1 di notte, una ventina di loro in campo San Giacometo hanno aggredito e picchiato due coppie di fidanzati e due ragazze. A scatenare la violenta aggressione è stata una sigaretta negata ad uno dei ragazzetti. Al no alla richiesta è scattato il pestaggio. Venti contro sei. Hanno colpito ragazzi e ragazze con bottiglie, pugni e calci. In particolare il ragazzo che aveva negato la sigaretta è stato preso a calci in testa e sulla schiena, tanto da incrinargli due vertebre. Gli agenti del commissariato di San Marco, che si occupano del caso, hanno già inviato la prima relazione con relativi nomi di una parte degli aggressori alla Procura dei Minori. —


 

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