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Mamme e Comune a caccia di alunni per salvare la scuola Verdi

Mancano bambini per formare la classe prima I genitori si mobilitano con l’aiuto del sindaco Arena ma i tempi sono troppo stretti

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MOGLIANO. Continua la caccia di matricole per salvare la prima elementare delle scuole Verdi: il tempo per l’iscrizione è scaduto, ma le istituzioni scolastiche moglianesi hanno ottenuto dall’Ufficio provinciale, l’ex Provveditorato, qualche altra settimana per trovare la manciata di iscritti in più che consentirebbe di raggiungere il limite minimo ministeriale per formare la prima. Ma si teme di non farcela: è con questo sentimento che i genitori giovedì sera sono usciti dalla riunione convocata dal sindaco Carola Arena e dalla preside del primo istituto comprensivo Susanna Picchi.

Le mamme nelle ultime settimane si sono mobilitate con l’amministrazione, la scuola e gli altri genitori, per scongiurare il rischio di una “diaspora”. Dal prossimo anno scolastico, se alla Verdi non si dovesse formare una prima classe, alcune famiglie con figli già iscritti nel plesso di via Favretti sarebbero costrette, nello stesso orario d’ingresso, ad accompagnare il più piccolo in un’altra scuola. Per evitare questo disagio è stata lanciata anche una petizione.

Giovedì sera, dopo quello con i genitori della scuola elementare Anna Frank, si è quindi svolto il tanto atteso incontro tra famiglie, insegnanti e responsabili. Cosa emerge? «La preside», rende noto Nicoletta Stocco, insegnante delle Verdi, «si sta attivando per una redistribuzione delle iscrizioni, sia con il primo istituto comprensivo, il Nelson Mandela, sia con l’istituto comprensivo di Marcon e altri Comuni vicini, alla ricerca di bambini sovranumerari per formare una classe da noi». L’ufficio provinciale, pur superata la scadenza naturale dei termini, ha infatti concesso altro tempo.

Ma le speranze sono davvero ridotte al lumicino: «Abbiamo la sensazione che non vi sia veramente la volontà effettiva di realizzare questa classe», commenta Lorena Quaggia, una delle mamme, «le risposte dal primo istituto comprensivo sono state per ora tutte negative». —

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