mira. Hanno disconosciuto che quelle armi fossero loro. Massimo Rossi, 45 anni di Mira, ha detto di averle prese per altre persone, mentre Manuele Ferrato, coetaneo di Dolo ma domiciliato a Vigonovo, ha dichiarato di non saperne nulla. Versioni, queste, che non hanno convinto ieri mattina il gip Andrea Battistuzzi, il quale ha convalidato l’arresto e confermato la custodia cautelare in carcere in attesa della prosecuzione delle indagini a loro carico. Sono entrambi accusati di detenzione di armi clandestine, detenzione abusiva di munizioni per armi comuni da sparo e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere, detenzione illecita di stupefacente e resistenza a pubblico ufficiale.
Rossi e Ferrato sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Padova mentre si trovavano a Mira, a bordo di una Chrysler di proprietà di Rossi: con loro avevano tre pistole con matricole parzialmente abrase, oltre al munizionamento, un coltello con lama di più di 10 centimetri di lunghezza e un dispositivo taser. Il materiale era riposto tra i sedili anteriori e posteriori. Nell’abitazione di Rossi sono stati inoltre rinvenuti circa 7 grammi di cocaina ed un bilancino di precisione. Le indagini della polizia erano scaturita da informazioni acquisite nel corso di una attività investigativa: gli agenti avevano capito che Rossi poteva avere a disposizione delle armi. —
Ru.B.