Scomparso a 65 anni Claudio Ferro tecnico radiologo ed ex consigliere Psi
Era stato colpito da una grave forma di sarcoma un anno fa Politico di razza lascia la moglie e due figli. Martedì i funerali
Giovanni Cagnassi
Il suo sorriso aperto e sincero aveva qualcosa di magnetico e metteva sempre di buon umore. Si è spento a 65 anni Claudio Ferro, tecnico radiologo all’ospedale di Jesolo e dell’Usl, ed ex consigliere comunale del Psi jesolano. Con lui se ne va una parte importante della storia politica del litorale e di un partito che a Jesolo è stato protagonista per decenni dettando una linea che è proseguita nel tempo, fino a oggi.
Ma Ferro era stato soprattutto un esempio per tanti giovani di un modo di fare politica con garbo e rispetto, i modi gentili e anche la fermezza nelle decisioni da prendere.
Un campione di stile, che sapeva stemperare i toni, vivere nella convivialità. Preparato e disponibile nel suo lavoro, lo è stato anche in politica, continuando dopo l’esperienza in Consiglio comunale nella lotta per preservare l’ospedale di Jesolo all’interno del comitato, poi promuovendo con lungimiranza una moderna struttura termale, anche questa sostenuta da un comitato da lui fondato, nell’area che ancora oggi è della Croce Rossa, sempre oggetto di discussioni e polemiche.
Ferro era stato colpito da una grave forma di sarcoma contro la quale ha combattuto fino all’ultimo, serenamente, assistito dalla famiglia e gli amici. Lascia la moglie Mara Nadia, i figli Emanuele e Stefano, sua sorella Vittorina. Il suo cuore ha cessato di battere a casa giovedì notte, dove in lacrime lo ha salutato per l’ultima volta l’ex sindaco e assessore provinciale, Danilo Lunardelli, sodale in politica, amico fraterno nella vita. Poche parole per lui: «È stato una grande persona, Jesolo perde un riferimento fondamentale». Insieme avevano sviluppato un’idea moderna di Jesolo, incentrata sullo sviluppo urbanistico di grande città non disgiunto dalla mondanità e la vitalità che una città turistica deve avere, con i suoi luoghi del divertimento e dello svago che ne hanno costruito l’immagine. Perché Ferro era socialista, amava il dialogo, l’iniziativa libera e anche il ruolo del pubblico nella protezione delle fasce più deboli.
I funerali saranno celebrati martedì alle 14.30 nella chiesa di piazza Milano. I tanti amici e colleghi nel lavoro come in politica sono affranti. Per tutti è un giorno triste. Le condoglianze alla famiglia anche dal sindaco Zoggia. «Con la scomparsa di Claudio Ferro», commenta l’ex sindaco, Francesco Calzavara, che gli aveva affidato una delega sulle questioni dell’ospedale, «Jesolo perde una figura storica della politica, intesa nella sua accezione migliore, quale impegno per un bene comune migliore. La strenua difesa del “suo” ospedale di Jesolo, la visione di un futuro termalisitico nell’area della Croce Rossa, l’attenzione per il recupero della zona Sabbiadoro, sono solo alcune delle battaglie che ha visto Claudio impegnarsi in tanti anni di politica attiva, molti di questi sui banchi del consiglio comunale. Ed è così che mi piace ricordarlo. Alla moglie e ai due figli la mia più sentita vicinanza per la perdita del caro Claudio di cui porterò per sempre un ricordo di persona seria, responsabile e innamorato della sua Jesolo».
Poi Daniele Bison: «Se ne è andato un collega e un amico con il quale oltre ad aver lavorato assieme per molti anni ho condiviso, anche se a volte da posizioni politiche diverse, molte battaglie a difesa dell’ospedale di Jesolo». Il coordinatore di Forza Italia, Renato Meneghel si è unito al dolore: «Ferro è stato un esempio di come fare politica rispettando tutti, dialogando per il bene e la crescita della città. E aiutava sempre chi gli chiedeva aiuto, chi aveva bisogno di lui, nel lavoro come in Consiglio. Mancherà a tutta la città». —
I commenti dei lettori