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L’opposizione all’attacco «Pat finito in un vicolo cieco»

Bortolato contro Arena: «Grandi parole 5 anni fa, si è rifatto tutto e ora siamo anzora orfani di questo strumento fondamentale di programmazione»

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MOGLIANO. «Quel pasticciaccio brutto del Pat Moglianese»: scoppia la polemica sui ritardi nell’approvazione definitiva del nuovo Piano di Assetto del Territorio. Il Carroccio attacca: «Flop scandaloso». Sulle vicende urbanistiche del Comune, anche senza la felice penna di Carlo Emilio Gadda, si potrebbe scrivere un romanzo a puntate. Dopo mille colpi di scena, l’attuale capitolo sarebbe intitolato: “Lo stallo”.

Passano i giorni, le settimane, i mesi: ma dell’atteso passaggio in consiglio comunale per la discussione delle osservazioni formulate da associazioni e cittadini non vi è nemmeno l’ombra. Questi ritardi sono oggi occasione di duro scontro politico. «È una vicenda paradossale» attacca il consigliere di opposizione Davide Bortolato «che rivela l’incapacità della giunta Arena. Si fa bella con i lavori pubblici che ha ereditato dai suoi predecessori, ma si è dimostrata totalmente inadeguata e confusionaria quando si tratta di operare scelte fondamentali e strategiche per il futuro della città».

Mogliano è uno degli ultimi comuni del Veneto a rimanere orfano degli strumenti che regolano lo sviluppo e la tutela del territorio. Nel 2014 (il 23 gennaio) l’amministrazione precedente (già in notevole ritardo) adotta per la prima volta il tanto attesto “Piano di assetto del Territorio”. Il sindaco è Giovanni Azzolini, l’assessore all’urbanistica è Giannino Boarina. Di lì a poco inizia la campagna elettorale. Il Pd presenta alcune osservazioni e l’attuale sindaco Carola Arena, facendo valere la propria laurea in Architettura e il proprio spirito ambientalista, annuncia sul tema un deciso cambio di passo. Ritrovandosi al governo il centro sinistra ha voluto rifare tutto (o quasi) da capo affidandosi a consulenti esterni: dopo 4 anni di lavoro, nel febbraio scorso (seduta del 26 febbraio 2018) la maggioranza ha portato in consiglio comunale la revoca del Pat precedente, adottandone uno nuovo.

Così nuovo che nel frattempo sono cambiate anche le leggi: il Pat targato Arena si fregia del bollino di qualità della nuova legge regionale 14/2017 sul contenimento consumo di suolo. Ma le “circolari attuative” per la piena applicazione della legge, sono arrivate dopo: 15 maggio 2018 (DGR 668).

Secondo l’opposizione il nuovo Pat presenta profili di illegittimità. Nel giugno scorso il tema è stato oggetto di un’interpellanza scritta del consigliere regionale Riccardo Barbisan nella cui risposta si ribadisce, a carico del comune, «l’obbligo di adeguare lo strumento urbanistico».

Sulla vicenda, nel frattempo, è però calato il silenzio: «Ricordo molto bene le roboanti dichiarazioni dell’allora candidato sindaco Arena nel 2014, in piena campagna elettorale» commenta Bortolato «sulla necessità di puntare alla rigenerazione urbana e al risparmio del suolo. Solo parole. Mogliano dopo 5 anni si ritrova ancora orfano del più importante documento di programmazione urbanistica: il Pat. Si naviga a vista: lasciando che siano le maxicubature dei vecchio piano regolatore a disegnare lo skyline della nostra città, sempre più all’insegna del cemento. Nessuna visione, solo piccolo cabotaggio. Arena ha ereditato un Pat già adottato, ha voluto rifarlo forzando le norme e sperperando i soldi dei moglianesi e, molto probabilmente, non riuscirà a chiudere 5 anni di mandato con l’approvazione definitiva: è un flop clamoroso». —

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