Piscina e palestra, c’è l’ok per via delle Macchine
Ultimo passaggio (Coni e vigili del fuoco) per il permesso a costruire del Comune Parla Andrea Mevorach: «Siamo pronti a volare per realizzarla in diciotto mesi»
Mitia Chiarin
«Noi siamo pronti a volare, non a correre. Dopo anni di attesa, speriamo sia davvero la volta buona per dare a Marghera la piscina che aspetta». Parola di Andrea Mevorach, l’imprenditore che con il Fondo di investimento immobiliare “Lucrezio” attende dal 2014 di portare a compimento il progetto partito con il trasloco del mercato ortofrutticolo da via Torino a via delle Macchine e la realizzazione di moderni spazi di vendita e di un ristorante. Accordo con il Comune che prevedeva anche di realizzare la piscina che Marghera attende da trent’anni. Un sogno sostenuto da cittadini, comitati e partiti, in modo trasversale. Non sarà una piscina di 33 metri ma arriverà una piscina coperta da 25 metri con una piccola vasca a fianco e al piano superiore una grande palestra.
In questi giorni dalla Direzione Sviluppo del territorio del Comune è arrivato il permesso a costruire, via libera alla realizzazione dell’impianto natatorio pubblico, con la determina dirigenziale che accoglie le conclusioni della conferenza di servizi. Conferenza che era iniziata nel settembre 2017 e i cui lavori poi era stati a lungo sospesi prima di riprendere nel 2018 fino al verbale finale dell’agosto scorso.
Di mezzo ci si era messa anche la “guerra fredda” tra Comune e Porto che aveva portato al parere contrario al progetto dell’Autorità portuale di Venezia. Ma ora molte cose sono evidentemente cambiate: il dialogo tra giunta Brugnaro e presidenza Musolino è ripreso e la società di Mevorach in questi mesi ha già accettato di spostare l’impianto nella porzione ad ovest del lotto di proprietà, verso via Fratelli Bandiera, per ridurre la commistione tra traffico pesante e traffico urbano verso l’incrocio con via del Commercio. Più volte il progetto è stato sistemato e limato anche per gli impianti tecnici.
E dalla determina si capisce che il Comune nel frattempo ha cercato di andare incontro alle perplessità sollevate dal Porto sul fronte viabilità. La conclusione finale, con il via libera al permesso a costruire, arriva quindi nonostante il parere negativo a suo tempo espresso dall’Autorità portuale e in attesa degli ultimi atti formali: il parere favorevole dei vigili del fuoco e del Coni. Ora con l’atto firmato dal dirigente comunale Danilo Gerotto, la società di Mevorach può finalmente presentare la documentazione a Coni e pompieri. «Noi l’incartamento lo abbiamo pronto da tempo ma non potevamo presentarci a questi enti senza una decisione comunale. Non vediamo l’ora di cominciare i cantieri e pensiamo di poter garantire che entro 18 mesi dall’apertura del cantiere, Marghera avrà la sua piscina», spiega l’imprenditore che realizza questo intervento nei terreni del suo ex Feltrificio Veneto. Un progetto, dice Andrea Mevorach, che «contribuisce a cambiare l’immagine di un pezzo di Marghera che con il Mof, il ristorante Gustoclick e i locali sta cambiando pelle da tempo». —
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