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La zia di Cristina Pavesi alla messa di suffragio «Maniero devi pentirti»

Alessandro Abbadir
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CAMPOLONGO. «Serve un pentimento vero per poter avere una vera conversione dell’anima».

Così ieri mattina in una chiesa gremita di persone a Campolongo Maggiore il parroco don Emanuele Degan, in occasione della messa in ricordo della morte di Cristina Pavesi, la giovane uccisa dalla mafia del Brenta in un assalto al treno portavalori a Vigonza nel 1990. Nell’assalto al treno restarono ferite altre 37 persone.

In chiesa c’era la zia di Cristina, Michela, che ha ricordato il giorno dei funerali della ragazza di 28 anni fa. «Quando si sono celebrati i funerali di Cristina», ha detto la zia, «c’era la bara in chiesa per terra nuda, è passato un signore e vi ha deposto un bouquet di rose rosse. Era il papà della ragazza seduta accanto a Cristina nello scompartimento del treno. Sua figlia si è salvata mentre Cristina è morta. Io quelle rose le porto oggi a voi di Campolongo perché avete la stessa nostra sofferenza a causa di questo evento causato da Maniero. Io non odio Maniero ma ogni sera prego per lui perché si converta veramente e prenda consapevolezza e contezza di se e delle malefatte che ha fatto che hanno creato tanto dolore alla nostra famiglia ed a voi di Campolongo. Vi ringrazio tutti per l’affetto che mi avete dimostrato». —

Alessandro Abbadir

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