MARGHERA. Undici lotti di fabbricati, affittati per un buon 90 % ad enti pubblici e privati, sono ora in vendita per un totale di base da d’asta di 44 milioni di euro, acquistabili in blocco e a pezzi. Sono questi, in estrema sintesi, i termini del nuovo bando – pubblicato con la firma del liquidatore giudiziale del concordato, Paolo Marchiori, ed il presidente del Vega, Roberto Ferrara – per la vendita del Parco tecnologico e scientifico Vega di Marghera, in esecuzione del concordato preventivo (approvato nel 2013 dal tribunale di Venezia) con l’obbiettivo di far rientrale la società consortile dal debito di 15 milioni di euro accumulato nei confronti di fornitori e banche. Si tratta del terzo banco che, a differenza dei due precedenti andati deserti, mette in vendita, oltre agli edifici Aurigia e parte del Lybra, anche gli edifici di proprietà diretta del Comune di Venezia, ovvero gli edifici attualmente affittati – nella quasi totalità dall’Università di Ca’ Foscari (l’edificio Pegaso 2 e il cosiddetto edificio Porta della Innovazione) –, alcune parti (vani) dell’edifico Antares, del Pegaso 2 e di via Pacinotti, la Torre Hammon restaurata che attualmente ospita i servizi di mensa e ristorazione del Parco Vega, il “lastrico solare” dell’edificio Pleiadi e una parte dei terreni dell’ex area Agip ancora non utilizzata.
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