Gnocchi, maschere e cimeli della Reyer quando la passione può cambiarti la vita
Leonardo Faggian, maestro mascherer lavora come attrezzista alla Fenice oltre a fare maschere nel suo laboratorio della Giudecca e si divide tra questo e il negozio in fondamenta di San Basilio dove,...

Leonardo Faggian, maestro mascherer lavora come attrezzista alla Fenice oltre a fare maschere nel suo laboratorio della Giudecca e si divide tra questo e il negozio in fondamenta di San Basilio dove, poco lontano, è nato. Fin da piccolo colori, disegno, argilla e pennelli sono stati la sua passione. Ha provato e sperimentato qualsiasi cosa che potesse esprimere la sua fantasia. Curioso non ha mai smesso di cercare la sua strada artistica. La sua formazione poco più che bambino passa attraverso artisti di spicco come lo scultore Giorgio Zennaro, Lucio Andrich e Vittorio Basaglia, di quest'ultimo frequenta la “scuola libera del nudo” all’Accademia di Belle Arti. All’inizio degli anni Novanta finalmente scopre cosa lo gratifica maggiormente; l’arte del mascherer. La maschera che non è solo il travestimento di un volto, ma lo è anche di un luogo e di un palazzo. E poi per lui rappresenta l’amore per la pittura e la passione per la scultura. In poche parole, la sua vita.
Con la cartapesta realizza maschere, ma anche imponenti scenografie perché ama mascherare luoghi e spazi. Negli anni ha creato maschere per l’Unesco, Calvin Klein, Mercedes Benz, per programmi televisivi come Geo e Geo e Ritorno al presente, ma che per programmi internazionali, sfilate di moda e ne ha scritto pure la rivista National Geografic.
Oltre a realizzare scenografie per la Regata Storica, da qualche anno sua è la Pantegana che viene usata bel corteo del Carnevale dell’Acqua, la festa di Cannaregio che sancisce l’apertura del Carnevale di Venezia. E poi è pure ambasciatore, della Maschera in Cina. —
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