MUSILE. Ospedale nuovo all’Agrivillage, la proposta di un gruppo di imprenditori alla destra del Piave scuote il dibattito sul grande e discusso progetto che torna in Consiglio lunedì per la richiesta della quarta proroga per la convenzione urbanistica, mentre già il Comune ha avviato il recupero coatto dei 100 mila euro di oneri in anticipo da parte della società Antonio Sv.
Il proprietario dei 42 ettari di terreni sulla Triestina, dove doveva sorgere il grande outlet del prodotti agricoli, è ancora Gualtiero Bisiol che non ha mai visto i 5 milioni di euro pattuiti per i terreni ed è in causa, per il momento, solo con la società. «Nel 2012 la Antonio Sv e il Comune arrivarono da me per questa proposta», ricorda Bisiol, storico imprenditore avicolo a livello nazionale, «ma non ho ai visto quei 5 milioni anche dole cause in tribunale. L’idea di un ospedale nuovo in quest’area mi sembra interessante». Alla vigilia del voto di questa ennesima proroga, l’atmosfera è sempre più tesa e il Pd di Musile con Roberto Montagner parte all’attacco: «Ricordiamolo che il proprietario del terreno è sempre Bisiol, che ci sono questi trascorsi giudiziari, che la questione è intricata a sarà discussa in Consiglio. Parlare di ospedale mi pare prematuro e inutile».
E, infatti, la sindaca Silvia Susanna fa una precisazione in merito: «Io non ho mai espresso alcuna opinione sul punto né tanto meno nella direzione indicata. Credo che in questa fase sia inopportuno parlare di ospedale in questo luogo e mai ho affrontato la questione. Oggi il primo punto è il voto sulla proroga lunedì in Consiglio».
Ma l’imprenditoria di Musile è in fermento: «Perché non pensare a un ospedale unico all’Agrivillage», dice Flavio Doretto, titolare della trattoria Fossetta, «è il punto giusto e comodo per il territorio. Un Agrivillage lo si può fare altrove, ad esempio a Ca’ Corniani verso Caorle dove sarebbe perfetto».
La discussione si è accesa e anche il vice governatore del Veneto Gianluca Forcolin ricorda che la sindaca Susanna non ha ereditato la questione Agrivillage perché era assessore alle attività produttive a quei tempi. Dal Consiglio regionale si inserisce Francesca Zottis: «Basta parlare di contenitori, la Regione lavori per soddisfare le esigenze delle attuali strutture in termini di personale e attrezzature per garantire servizi di qualità. Apprendiamo la proposta che il nuovo polo ospedaliero venga fatto sui terreni dove doveva sorgere l’Agrivillage: dobbiamo smetterla di parlare di contenitori e cominciare a discutere di contenuti. È sicuramente positivo l’interesse dei sindaci a sedersi in modo unitario attorno a un tavolo, ma ci vuole chiarezza su contenuti, condizioni, modalità e disponibilità di finanziamento da parte della giunta regionale che ha delega e competenza. Da oltre un mese abbiamo presentato un’interrogazione sul futuro assetto della sanità del Veneto Orientale cui non è ancora stata data risposta». Infine il Pd di San Donà con Sandra Sandre invita a non fare speculazioni sulla salute dei cittadini: «Sono anni che sentiamo parlare sia di ospedale unico, o nuovo. La nostra idea rimane sempre la stessa: vogliamo vedere i progetti e i finanziamenti. Visto il naufragio ormai acclarato del progetto Agrivillage scopriamo che qualcuno vorrebbe costruire lì il nuovo ospedale, forse per coprire il fallimento del progetto e magari dare respiro a quello dell’Autostrada del mare. Peraltro il Consiglio comunale ha già unanimemente votato un ultimatum alla Antonio SV».