PORTOGRUARO

Il Comitato San Nicolò denuncia il silenzio e l’assenza di dialogo con l’amministrazione Senatore, la Città metropolitana e Autovie Venete per le problematiche viabilistiche e ambientali del quartiere, punto strategico di accesso alla città oltre alle località balneari venete. Il Comitato lamenta la mancanza di previsione nel piano delle opere pubbliche di interventi a San Nicolò e accusa il comune di aver dimenticato il quartiere. Da settembre 2017 il presidente del comitato Ennio Vit ha inviato molte lettere al comune chiedendo più volte un incontro di confronto su l’attività progettuale dell’amministrazione nei riguardi di San Nicolò, ottenendo invece solo un’inerzia generale.

Tra queste richieste inascoltate l’interessamento del comune nell’assicurarsi per il tratto di propria competenza il rispetto delle opere di mitigazione ambientale nella realizzazione della terza corsia, oltre all’annoso problema del sottopasso di via Pratiguori; l’eliminazione della rotonda di via Antinori più volte annunciata dall’amministrazione e quindi l’adeguamento di viale Pordenone a quattro corsie; il coinvolgimento nella valutazione di impatto viabilistico conseguente al recupero dell’ex Perfosfati; l’irrisolta questione che si protrae da vent’anni dell’elettrodotto affrontata a spada tratta dal consigliere comunale pentastellato Claudio Fagotto; la mancata redazione del Piano Urbanistico del Traffico, date le sempre crescenti difficoltà viarie a San Nicolò, tema ribadito anche dal capogruppo del Centrosinistra Marco Terenzi per la rotatoria all’incrocio di Borgo San Giovanni. Tutto ciò considerando il progressivo aumento del traffico e della velocità che ha raggiunto livelli ai limiti della sopportazione per i residenti, i quali a gran voce chiedono al Comune risposte concrete con una petizione di 900 firme.

Questi aspetti assieme alle considerazioni sul dubbio comportamento degli enti preposti saranno affrontati in una riunione con gli abitanti di San Nicolò il 12 ottobre. —

Mattia Nicolò Scavo

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