Quarto d’Altino nell’Usl 4, bufera tra i cittadini
Domani un’assemblea nell’ex sala consigliare. Favaro (Pd): che senso ha passare dai servizi di Mestre a quelli di Jesolo?
Marta ArticoQUARTO D’ALTINO
«Dopo aver con un colpo di mano nel 2017 in maniera forzosa deciso il passaggio del Comune di Cavallino-Treporti all'Usl 4 del Veneto orientale, adesso il vicepresidente della giunta regionale Gianluca Forcolin annuncia il prossimo ingresso di Quarto d'Altino, in spregio alla pianificazione socio-sanitaria adottata».
Il progetto svelato nei giorni scorsi di sottrarre all’Usl 3 Serenissima il territorio altinate e modificare la geografia sanitaria allargando l’Usl 4 del Veneto Orientale, sta suscitando proteste e polemiche, specialmente tra la cittadinanza. «È ormai sotto gli occhi di tutti» attacca il coordinatore regionale di Liberi e Uguali Gabriele Scaramuzza, «che queste operazioni nascondono il fallimento della scelta di mantenere separate le due aziende: trasferire la popolazione di un comune significa trasferire quote di trasferimenti del fondo sanitario, perché senza misure artefatte queste realtà non reggono. Di nuovo la regione continua nel solco del pregiudizio nei confronti della sanità metropolitana e dei suoi cittadini, creando disparità tra cittadino e cittadino».
Prosegue: «Vorremmo a questo punto capire qual è la posizione più del sindaco metropolitano che è anche presidente della conferenza dei sindaci dell'Usl 3, troppe volte inerte sul tema della salute delle persone che dovrebbe tutelare». E ancora: «Chiediamo invece che si cambi radicalmente impostazione, e si colga l'occasione della discussione del piano socio-sanitario per chiedere il definitivo superamento dell'attuale divisione in due dei servizi socio-sanitari della popolazione metropolitana e la creazione di un'unica realtà metropolitana, insieme alla ripubblicizzazione dei progetti di finanza e al riequilibrio del fondo sanitario regionale che oggi penalizza Venezia metropolitana».
Contro Forcolin anche il segretario del Pd di Quarto, Nicola Favaro. Domani alle 20.30 nell’ex sala consigliare di Quarto, è in programma un incontro a cui parteciperà la consigliera regionale Francesca Zottis. «Questa uscita rappresenta in modo emblematico la distanza tra la programmazione trasparente condotta in modo democratico e il protagonismo personale che da per scontate scelte mai discusse con nessuno. È inaccettabile questo comportamento che offende in primo luogo le istituzioni e anche i cittadini e gli operatori sociosanitari. La commissione sanità del consiglio regionale, che ha la competenza per la programmazione, non ha mai affrontato questo argomento. Anche la conferenza dei sindaci della Usl 3 Serenissima e i sindaci del Distretto 2 non mi risulta abbiano mai fatto proposte in tal senso».
Domanda Favaro: «Come si può pensare di passare da un ospedale a breve distanza, quale quello di Mestre a un ospedale a San Donà-Jesolo, con le code estive e le nebbie invernali? Già con i mezzi propri il viaggio si allungherebbe di parecchio, immaginiamoci chi (anziani o persone con problemi motori) non ha l'auto per raggiungere l'ospedale, anche solo per una visita o un esame». Il Pd interpella il sindaco di Quarto, Claudio Grosso, che per ora non risponde. —
Marta Artico
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