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Venezia, cassaforte del Goldoni aperta: spariti 5mila euro

I dipendenti scoprono il colpo. Nessun segno di effrazione sulle porte né sulla cassetta blindata: sono ladri specialisti

Carlo Mion
2 minuti di lettura

VENEZIA.  Colpo grosso al teatro Goldoni. Nella notte tra domenica e lunedì ignoti hanno aperto la cassaforte che conteneva i soldi dell’incasso della giornata di domenica. I ladri hanno agito sapendo dove colpire e sfruttando il fatto che a quanto pare manca l’impianto antifurto hanno avuto vita facile. Spariti cinquemila euro. Sull’accaduto sta indagando la polizia. In azione sicuramente ladri esperti. Si tratta della stessa banda che mette a segno colpi da qualche mese in centro storico?

Il furto è stato scoperto lunedì mattina quando il teatro è stato riaperto per la pulizia e i vari servizi che vengono offerti. Una delle dipendenti, una volta che è andata dietro al bancone della biglietteria, ha fatto l’amara scoperta: la cassaforte che è sistemata sotto al bancone era aperta. È bastato poco alla donna per capire che quanto era contenuto al suo interno fosse sparito. Erano spariti i soldi lasciati nel piccolo forziere la domenica prima. In totale cinquemila euro. Parte di questi soldi erano incassi degli spettacoli. Scoperto il furto, è stato avvisato il responsabile del teatro. Poco dopo è intervenuta una pattuglia dell’ufficio volanti. Gli agenti della polizia scientifica hanno in seguiti rilevato eventuali tracce ed eseguito il sopralluogo per ricostruire come hanno agito i ladri.

La cassaforte non presentava segni di effrazione. E per il momento la polizia non ha capito come i ladri abbiano fatto ad aprirla. Gli investigatori non escludono alcuna possibilità, sia che i banditi abbiano usato qualche tecnica particolare, senza escludere che avessero la chiave o una copia della stessa, usata normalmente dagli impiegati per chiudere e aprire la cassaforte.

Stesso ragionamento riguarda il modo che hanno usato per entrare. Infatti tutte le porte, comprese quelle di servizio e antipanico, erano perfettamente chiuse e nessuna presentava segni di effrazione. Anche in questo caso i ladri possono avere avuto la chiave per entrare o hanno impiegato un metodo che non lascia segni su porte e serrature, come ad esempio la “falsa chiave bulgara”. Dell’indagine ora se ne stanno occupando gli investigatori del Commissariato di San Marco.

Negli ultimi mesi in centro storico sta colpendo una banda specializzata nei furti in abitazione. Con grande professionalità banditesca, i ladri riescono a scegliere le abitazioni da svaligiare e con altrettanta capacità entrano in azione. Nel giro di due settimane ad agosto hanno messo a segno due colpi notevoli. Il primo a San Marco, a casa di un notaio, e il secondo a Cannaregio, nell’abitazione di due anziani. Nell’appartamento del notaio, oltre a monili in oro e denaro, hanno portato via anche abiti e scarpe. Nessun segno di effrazione sulla porta. Stesso modus operandi nell’abitazione degli anziani. I ladri hanno messo insieme un bel bottino portandosi via pure dei titoli postali che però non possono riscuotere. Comunque oltre a questi se ne sono andati con denaro in contanti, oggetti in oro ed alcune monete antiche.


 

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