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Nuovi servizi all’istituto Gris Doccia fredda del Comune

Sembrano naufragare i progetti per il centro diurno per non autosufficienti e per l’ex asilo Favier che risulta ancora inquadrato come terreno agricolo

Matteo Marcon
1 minuto di lettura

MOGLIANO

Doccia fredda dal Comune sui piani di sviluppo e recupero dell’istituto Gris: le interpellanze della consigliera del gruppo misto Rita Fazzello, sull’ipotesi di un nuovo centro diurno per anziani non autosufficienti e di un nuovo asilo, non smuovono la giunta Arena.

Gelo assoluto sia da parte del sindaco sia dell’assessore alle politiche sociali Tiziana Bau. Gli investimenti che potrebbero portare nuovi servizi all’interno dell’istituto di via Torni sembrano non interessare e malgrado la richiesta di un esplicito gesto politico avanzata dal consigliere Rita Fazzello la discussione rimane ancorata ai tecnicismi.

Che la giunta Arena volesse smarcarsi il più possibile dal tema Gris, lo lasciavano presagire i tempi: le due interpellanze presentate nella seconda metà dil marzo sono state discusse solo a fine luglio.

Nel caso del “Centro Diurno”, il commissario del Gris Stefano Guerra, rivolgendosi alla sindaca, chiese l’inserimento nella programmazione dei Piani di Zona dell’Usl 2 di un progetto rivolto all’accoglienza di anziani non autosufficienti, in una struttura da 24 posti.

«La decisione di inserire o meno una struttura nei Piani di Zona», rispose l’assessore alle politiche sociali Bau, «è una decisione collegiale degli organi rappresentativi dell’intera provincia di Treviso, le richieste vanno fatte dal gennaio 2019».

Per Fazzello si tratta di uno smarcamento strategico: «Questa risposta» commenta «dimostra che non vi è una precisa volontà politica del Comune di muoversi verso quest’obiettivo. Con questa interpellanza speravo proprio in una presa di posizione a sostegno di un nuovo centro per anziani».

Stesso film per l’interpellanza sull’adeguamento urbanistico di un’altra struttura del Gris: l’ex asilo Favier. Nell’avviare le procedure per la sua riapertura è emerso come l’area, urbanisticamente, fosse ancora terreno agricolo. Anche qui melina: «Questo tema riguarda il piano degli interventi», risponde Carola Arena lasciando intendere che prima di una positiva soluzione passeranno ancora mesi. —



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